Laboratorio di Poesia scrivere e discutere di poesia

Caparezza - Michele Salvemini

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    maxrub
    Post: 2
    00 18/10/2017 21:42
    Il grande Capa che parla con il se stesso del passato:



    Una chiave

    Ti riconosco dai capelli, crespi come cipressi

    Da come cammini, come ti vesti

    Dagli occhi spalancati come i libri di fumetti che leggi

    Da come pensi che hai più difetti che pregi

    Dall'invisibile che indossi tutte le mattine

    Dagli incisivi con cui mordi tutte le matite

    Le spalle curve per il peso delle aspettative

    Come le portassi nelle buste della spesa all'Iper

    È dalla timidezza che non ti nasconde

    Perché hai il velo corto da come diventi rosso

    E ti ripari dall'imbarazzo che sta piovendo addosso

    Con un sorriso che allarghi come un ombrello rotto

    Potessi abbattere lo schermo degli anni

    Ti donerei l'inconsistenza dello scherno degli altri

    So che siamo tanto presenti quanto distanti

    So bene come ti senti e so quanto ti sbagli, credimi



    No! Non è vero!

    Che non sei capace, che non c'è una chiave

    No! Non è vero!

    Che non sei capace, che non c'è una chiave



    Sguardo basso, cerchi il motivo per un altro passo

    Ma dietro c'è l'uncino e davanti lo squalo bianco

    E ti fai solitario quando tutti fanno branco

    Ti senti libero ma intanto ti stai ancorando

    Tutti bardati, cavalli da condottieri

    Tu maglioni slabbrati, pacchiani, ben poco seri

    Sei nato nel mezzogiorno però purtroppo vedi

    Solo neve e freddo tutto intorno come un uomo yeti



    La vita è un cinema tanto che taci

    Le tue bottiglie non hanno messaggi

    Chi dice che il mondo è meraviglioso

    Non ha visto quello che ti stai creando per restarci

    Rimani zitto, niente pareri

    Il tuo soffitto: stelle e pianeti

    A capofitto nel tuo limbo in preda ai pensieri

    Procedi nel tuo labirinto senza pareti


    No! Non è vero!

    Che non sei capace, che non c'è una chiave

    No! Non è vero!

    Che non sei capace, che non c'è una chiave



    Noi siamo tali e quali

    Facciamo viaggi astrali con i crani tra le mani

    Abbiamo planetari tra le ossa parietali

    Siamo la stessa cosa, mica siamo imparentati

    Ci separano solo i calendari, vai!

    Tallone sinistro verso l'interno

    Caronte diritto verso l'inferno

    Lunghe corse, unghie morse, lune storte

    Qualche notte svanita in un sonno incerto

    Poi l'incendio



    Potessi apparirti come uno spettro lo farei adesso

    Ma ti spaventerei perché sarei lo spettro di me stesso

    E mi diresti "guarda, tutto a posto

    Da quel che vedo invece, tu l'opposto"

    Sono sopravvissuto al bosco ed ho battuto l'orco

    Lasciami stare, fa' uno sforzo, e prenditi il cosmo

    E non aver paura che



    No! Non è vero!

    Che non sei capace, che non c'è una chiave

    No! Non è vero!

    Che non sei capace, che non c'è una chiave

    Una chiave! Una chiave!

    Una chiave! Una chiave!
    [Modificato da fil0diseta 23/10/2017 13:04]
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    Distratto_2
    Post: 154
    00 19/10/2017 14:15
    Mi piace moltissimo per come dice le cose. È facile da leggere . Quindi mi piace di più . Il mio è un commento emotivo, non tecnico. Sono inciampato solo in una frase che in italiano non mi ritornava un senso chiaro. (Ora col cellulare non riesco a recuperarla)
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    annamaria.giannini
    Post: 687
    00 20/10/2017 14:22
    Posso dire che metrica rime ritmo e suoni mi rendono il testo musicabile? Sembra una bella canzone

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    "ogni giorno rubo un pezzo di spiaggia al mare e ogni giorno il mare se la riprende"
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    maxrub
    Post: 2
    00 20/10/2017 15:58
    Giusto, eccola in musica:

    www.youtube.com/watch?v=kFMoCJsgQNk
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    fil0diseta
    Post: 1.600
    Amministratore forum
    00 20/10/2017 16:40

    ci sono cascata. ascolto solo due autori di musica italiana. sono selettivissima. sorvolo sempre i testi se la musica non mi piace. comunque questo Capa è forte. non sarebbe la sezione dove pubblicare cose, se non di propria produzione. ma il testo mi è piaciuto davvero ed è in linea col mio pensiero che il poeta deve parlare come magna (cioè come testimone del suo tempo, della sua storia, della sua geografia e della sua politica). quindi ti chiedo il favore di incrementare il post con altri testi del Capa, che poi (lunedì) lo metto in evidenza a sostituire quello che riguarda la Dolci.

    se in seguito vorrai pubblicare altri autori, però, non è questo lo spazio che ho destinato, ma "La Biblioteca di Calliope".

    Grazie
    [SM=x2823269]


    fil0diseta_______________________________________________________________________________________________________
    Continuerò a disarticolare ogni cosa, nella vita degli universi, perché il tempo sono io.
    (Antonin Artaud) 
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    annamaria.giannini
    Post: 693
    00 20/10/2017 17:22
    ecco, ci sono cascata anche io, però vedi Filodiseta che orecchio? ahaha scherzo.

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    "ogni giorno rubo un pezzo di spiaggia al mare e ogni giorno il mare se la riprende"
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    maxrub
    Post: 3
    00 20/10/2017 20:25
    China Town

    (china da leggere come si scrive, parla della magia dello scrivere):

    Non è la fede che ha cambiato la mia vita ma l'inchiostro

    Che guida le mie dita, la mia mano, il polso

    Ancora mi scrivo addosso amore corrisposto

    Scoppiato di colpo come quando corri Boston

    Non è la droga a darmi la pelle d'oca ma

    Pensare a Mozart in mano la penna d'oca là

    Sullo scrittoio a disegnare quella nota fa la storia

    Senza disco, né video, né social

    Valium e Prozac non mi calmano

    Datemi un calamo

    O qualche penna su cui stampano

    Il nome di un farmaco

    Solo l'inchiostro cavalca il mio stato d'animo

    Chiamalo ipotalamo

    Lo immagino magico, tipo Dynamo

    Altro che Freud

    Ho un foglio bianco

    Per volare alto lo macchio

    Come l'ala di un Albatro

    Per la città della China

    Mi metto in viaggio (da bravo)

    Pellegrinaggio

    Ma non a Santiago

    Vado a China Town



    Vago dagli Appennini alle Ande

    Nello zaino i miei pennini e le carte

    Dormo nella tenda come uno scout

    Scrivo appunti in un diario senza web e layout

    (China Town)

    Il luogo non è molto distante

    L'inchiostro scorre al posto del sangue

    Basta una penna e rido come fa un clown



    A volte la felicità costa meno di un pound



    E' China Town

    Il mio Gange, la mia terra santa, la mia Mecca

    Il prodigio che da voce a chi non parla

    A chi balbetta

    Una landa lontana

    Come un'amico di penna

    Dove torniamo bambini

    Come in un libro di Pennac

    Lì si coltiva la pazienza degli amanuensi

    L'inchiostro sa quante frasi nascondono i silenzi

    D'un tratto esplode come un crepitio di mortaretti

    Come i martelletti

    Dell'Olivetti

    Di Montanelli

    Le canne a punta cariche di nero fumo

    Il vizio

    Di chi stende il papiro

    Come uno scriba egizio

    Questo pezzo lo scrivo ma parla chiaro

    Nell'inchiostro mi confondo

    Tipo caccia al calamaro

    Sono Colombo

    In pena

    Che se la rema

    Nell'attesa

    Di un attracco

    Nell'arena

    Salto la cena

    Scende la sera

    Penna a sfera

    Sulla pergamena

    Ma non vado per l'America

    Sono diretto a China Town



    Vago dagli Appennini alle Ande

    Nello zaino i miei pennini e le carte

    Dormo nella tenda come uno scout

    Scrivo appunti in un diario senza web e layout



    (China Town)

    Il luogo non è molto distante

    L'inchiostro scorre al posto del sangue

    Basta una penna e rido come fa un clown

    A volte la felicità costa meno di un pound



    È con l'inchiostro

    Che ho composto

    Ogni mio testo

    Ho dato un nuovo volto

    A questi capelli da Billy Preston

    Il prossimo concerto

    Spero che arrivi presto

    Entro sudato nel furgone

    Osservo il palco spento

    Lo lascio lì dov'è

    Dal finestrino il film è surreale

    Da Luis Buñuel



    Arrivo in hotel

    La stanza si accende

    E' quasi mattino

    C'è sempre una penna sul comodino

    [Modificato da fil0diseta 23/10/2017 13:04]
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    Distratto_2
    Post: 160
    00 21/10/2017 12:24
    Lo ascolto Caparezza,ma questa non la conoscevo.
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    maxrub
    Post: 4
    00 21/10/2017 12:40
    in musica:
    www.youtube.com/watch?v=zW2_PdTNTNM
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    Vertigo.Doc
    Post: 19
    00 29/10/2017 01:14
    Argenti vive
    Michele è tra i miei autori italiani preferiti. Per me, è genio puro; sa mettere in musica concetti difficili rendendoli immediati e comprensibili. Sono un suo fan, sono stato ai suoi concerti in più di un'occasione.

    Sto ancora scoprendo il nuovo "Prisoner 709" ma posso affermare - senza esagerare - che il suo precedente "Museica" è un capolavore. Tra le mie preferite, c'è senza dubbio Argenti vive.

    Mettere Dante in musica, confrontarsi con lui rispettandolo, mettendolo in discussione e pagandogli il giusto tributo non ha eguali nella musica italiana.

    Caparezza non è un artista da consumare, è un Artista.

    Ecco il testo e il video qui https://youtu.be/0TX_FP7QNEk

    [Intro]
    "Mentre solcavamo l'immobile palude
    Mi si parò davanti uno spirito coperto di fango
    Allungò verso la barca entrambe le mani ma Virgilio pronto lo respinse
    Dicendogli, "Via di qui, vattene a stare con gli altri maledetti!"
    Ed io :" Maestro sarei molto, molto desideroso, prima di uscire dalla palude, di vederlo immergere in questa melma"
    Poco dopo vidi gli iracondi fare di lui un tale scempio
    Che per esso ancora glorifico e rendo grazie a Dio"
    Tutti insieme gridavano:
    A Filippo Argenti
    A Filippo Argenti"

    Ciao Dante, ti ricordi di me?
    Sono Filippo Argenti
    Il vicino di casa che nella Commedia ponesti tra questi violenti
    Sono quello che annega nel fango, pestato dai demoni intorno
    Cos'è vuoi provocarmi, sommo?
    Puoi solo provocarmi sonno!
    Alighieri, vedi, tremi, mi temi come gli eritemi, eri te che mi deridevi
    Devi combattere
    Ma te la dai a gambe levate, ma quale vate? Vattene!
    Ehi, quando quando vuoi, dimmi dimmi dove!
    Sono dannato ma te le do di santa ragione!
    Così impari a rimare male di me
    Io non ti maledirei, ti farei male Alighieri
    Non sei divino, individuo, se t’individuo, ti divido!
    Inutile che decanti l’amante, Dante, provochi solo cali di libido
    Il mondo non è dei poeti, il mondo è di noi prepotenti
    Vai rimando alla genti che mi getti nel fango, ma io rimango l’Argenti!

    Argenti vive, vive e vivrà, sono ancora il più temuto della città
    Sono ancora il più rispettato, quindi cosa t’inventi?
    Se questo mondo è l’Inferno allora sappi che appartiene a Filippo Argenti


    Poeta tu mostri lo sdegno a Filippo Argenti
    Ma tutti consacrano questo regno a Filippo Argenti
    Le tue terzine sono carta straccia
    Le mie cinquine sulla tua faccia lasciano il segno

    Non è vero che la lingua ferisce più della spada, è una cazzata
    Cosa pensi che tenga più a bada, rima baciata o mazza chiodata?
    Non c’è dittatore che abdichi perché persuaso
    Pare che nessuno sappia nemmeno che significhi "abdicare", ma di che parliamo?
    Attaccare me non ti redime (no!), eri tu che davi direttive (no!)
    Per annichilire ogni ghibellino, Cerchio 7, giro primo!
    Fatti non foste per vivere come bruti, ben detta
    Ma sputi vendetta dalla barchetta di Flegias
    Complimenti per la regia

    Argenti vive, vive, vivrà, alla gente piace la mia ferocità, persino tu che mi anneghi a furia di calci sui denti, ti chiami Dante Alighieri, ma somigli negli atteggiamenti, a Filippo Argenti

    Stai lontano dalle fiamme, perché ti bruci
    Guardati le spalle, caro Dante, è pieno di Bruti
    Tutti i grandi oratori sono stati fatti fuori
    Da signori, violenti e nerboruti
    Anche gli alberi sgomitano per un po’ di sole
    Il resto sono solo inutili belle parole
    Sono sicuro che in futuro le giovani menti
    Saranno come l’Argenti e l’arte porterà il mio nome
    Filippo Argenti!

    "Lo lasciammo là, nella palude, non vi racconto altro."
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    maxrub
    Post: 5
    00 31/10/2017 14:32
    Dalla Parte Del Toro

    Io sono il toro dalla grande mole, non mi mancano le parole, tipo yeti tu mi credi abominevole perchè mi vedi precipitevole, ma è solamente l'indole con cui mi dipingono le favole, io di natura sono ragionevole anche se di cultura debole. Il torero che lo sa fa l'autorevole, si comporta con me come un onorevole, vuole impormi le sue regole, per la fama ammazzerebbe pure la prole. Della corrida si crede l'Ercole, beh, molli la spada e mi prenda a sventole. Matador il fato è mutevole, ma stavolta sono io che batto te... olè.

    Matador te la prendi con me, ma stavolta sono io che prendo te.
    Non c'è più via d'uscita, è finita, amico, devi perdere.
    Rinfodera la spada perchè è il tuo sangue quello nella polvere.

    Senti i paganti sugli spalti, in tanti sono dalla parte del toro... olè
    Dalla parte del toro... olè
    Dalla parte del toro... olè
    Dalla parte del toro... olè

    Io sono il Toro, ma sei tu quello Seduto giù, caduto per mano di un Sioux, Manitù tutto si è compiuto, ero sotto tiro e mi sono scatenato come il toro di De Niro, preso in giro dal tuo ingegno, respiro sdegno, mo' con la muleta fatti il legno. Già che sono un segno di terra ti lascio a terra con un segno: non toccare il toro, quando è nero paghi pegno! Troppi tori ingoiano le briciole, di aggressori con tanto di pentole, la vita è riprovevole poichè fa la gioia del colpevole ed io che la volevo incantevole, come pioggia cado dalle nuvole, tu voltati come un girasole che ora sono io che batto te... olè.

    Matador te la prendi con me, ma stavolta sono io che prendo te
    Non c'è più via d'uscita, è finita, amico, devi perdere.
    Rinfodera la spada perchè è il tuo sangue quello nella polvere
    Senti i paganti sugli spalti, in tanti sono dalla parte del toro... olè
    Dalla parte del toro... olè
    Dalla parte del toro... olè
    Dalla parte del toro... olè

    Questa è la rimonta del cornuto, ti ho trafitto col capo puntuto e tu chiedi aiuto? Meglio che stai muto, mo' che sei passato dall'arena al cimitero in meno di uno starnuto. Ti sei spinto nel mio labirinto e ti ho vinto, Arianna ha rotto il filo, Teseo ti sei estinto. Ora sono troppi i tori fuori dal recinto col capo cinto come Moreno e Hillary Clinton. Che spavento! La mandria non è doma e sgomita nei vicoli affollati di Pamplona, c'è chi prega affidandosi ad un'icona, stai più sicuro in una balena come Giona, in zona, scatta la guerriglia contro chi mi umilia con la picca e la banderilla, e senza briglia io sto puntando te, sigaro avana e cammisella in picchè.

    Matador te la prendi con me, ma stavolta sono io che prendo te
    Non c'è più via d'uscita, è finita, amico, devi perdere.
    Rinfodera la spada perchè è il tuo sangue quello nella polvere
    Senti i paganti sugli spalti, in tanti sono dalla parte del toro... olè
    Dalla parte del toro... olè
    Dalla parte del toro... olè
    Dalla parte del toro... olè
    Dalla parte del toro... olè
    Dalla parte del toro... olè
    Dalla parte del toro... olè
    Dalla parte del toro... olè!


    www.youtube.com/watch?v=ajd5-It5qYw

    [Modificato da maxrub 31/10/2017 14:33]
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    RocciaTorre
    Post: 1
    00 21/11/2017 16:11
    Caparezza merita molto, è un autore intelligente e che comunica qualcosa. Apprezzo molto i suoi sforzi, davvero. [SM=g8335]