Anche questo compiacere si mischia alla polvere
La mandibola, il culo l’imponenza violacea della pagina
Andrò nel rosso della colpa
Ad abbracciare il ciano
Successe tutto così veloce. Che farci?
L’apparato recettivo della bellezza è sconvolto
Che notizia è il pino che soggiace alla sega?
Il campo visivo vuole una parte del mirino
Non lo sapevate che era già scritto?
E chi siete voi a cui mi rivolgo?
State sconvolgendo il luogo del delitto
Fate parte del Cristo morto nel fango
la crusca del visibile abbraccia qualche generazione
ma quelle più pesanti non smettono di vibrare assassinii
I secoli e le loro negazioni appaiono e scompaiono
ciò che resta è scritto nella purezza delle ossa
Bisogna portare tutto avanti non lasciare che la gravità
abbassi lo sguardo su lunghezze di siepi e orizzonte
L’assenza di pensiero muove l’asse del pianeta
Così girano i crani negli obitori -cercando indizi nelle pieghe del cervello.-
Dov’è il vizio? Nella scissura di Rolando non c‘è traccia di omosessualità
Eppure le cellule piramidali devono aver custodito la prova schiacciante
Cristo è stato geniale fino al punto di prevedersi
La colpa si nasconde negli uffici che sanno di sfinge
Non l’avete ascoltato ma c’era abbastanza rumore
nel disporre il fiato a lutto e poi che discorsi sono?
Siamo qui a chiederci-persino in versi inutili
alla causa di beatificazione-Se sia scritto da qualche parte
-un Isaia della lotta di classe avrebbe previsto per filo e per segno passione e autopsia-
questo riversare nel Sarno i veleni della natura colpevole e ridanciana
Pasolini è morto, come è vero che ogni sussulto è cessato
E persino gli uccellini hanno brame di passeracci
Le rose alzino il tiro della bellezza
Si torni ad innaffiare i petali, non c’è suburra nel fiore di spine
Dai cassonetti si passi alle stelle cadenti
Ciascuno per suo conto batta uno stelo sul tamburo dell’io
(Fintipa2)
[Modificato da cripaf 13/11/2017 08:23]