Io trovo "buone intenzioni" in questo componimento, ma - perdonami - trovo una forma troppo giovanilistica, troppo frammentaria, con troppi riferimenti e immagini che si ritrovano nelle canzoni di gusto antico.
Questa parte mi è piaciuta:
Lontano,
ti vedo nel tramonto
e quasi riesco a toccarti
ed anche:
Ti voglio raccontare
La mia visione di te.
Per il resto posso dirti che le troppe virgole usate a sproposito (l'unità di senso di una frase non si divide mai con una virgola; lo si può fare con due virgole quando racchiudono un inciso) sono come tagli nel fianco di un testo che invece credo voglia esprimere una delicata malinconia.
A. Sarvento:
(...)
Ne, riesco a spiegarti
Ne, riesco a andare oltre.
Riesco ad adocchiare il mare
da qui, casa di tua madre
Ma fievile mi appare,
Il tuo amore per me.
Troppi errori, come il mancato accento:
si scrive "Né" e non "Ne"
www.treccani.it/enciclopedia/ne-o-ne_%28La-grammatica-ital...
e quelle virgole dopo "Né" non ci vogliono proprio!
"Fievile" immagino sia un refuso in luogo di "fievole", in ogni caso è di troppo quella virgola a fine riga, non ha senso dividere l'unità di questa frase:
"Ma fievole mi appare
il tuo amore per me"
Suggerisco inoltre "ad andare", "a andare" è cacofonico...
In definitiva, io credo che tu ci debba lavorare ed apportare modifiche che la migliorino; puoi fare una nuova versione in questa stessa discussione, se credi.
Ciao.
[Modificato da Versolibero 04/04/2018 23:47]
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"Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
(citazione di EEFF)