28/09/2018 19:20
Rivedere i luoghi dove siamo vissuti anni prima, quando la natura ed il destino sembravano propizi, ci rattrista e ci sgomenta. Ogni aspetto sembra interrogare i nostri sguardi in cerca di sollievo là dove abita la desolazione, ci rievoca quel che fummo, risvegliando nella memoria mille esperienze, volti, incontri per cui ci pare di vedere la nostra immagine di un tempo sovrapposta a quella presente. Ci risovvengono angosce, speranze e sogni: viviamo come due età diverse, rinnovando un passato che si insinua nel presente con le sue ombre cupe. Se in quei luoghi ci colpì una sciagura, sebbene al cospetto delle attuali ci riesca quasi lieve, ci accorgiamo che non ha perduto la sua potenza distruggitrice. Le rimembranze penose sono ancora acerbe, ma soprattutto i ricordi dolci ci danno ora un retrogusto amaro. Il tempo trasforma ogni vissuto in sofferenza: ogni ricordo è dolore sempre risorgente o per la nostalgia o per la ferita che ancora, nonostante il tempo trascorso, piaga l’anima. Tutto è dolore.
Io sono Nessuno.