si nasce e si vive
con lo stesso dolore
piangerci addosso
per un tozzo di pane
tasche imbrattate
scontrini sbiaditi
pensieri che opprimono,
per la casa in vacanza
le somme i totali
per quell’ultimo grido
senza voce né parte
figli smarriti
viziati d'inutile,
superflue le mani
di un amore perduto
ogni tanto una secca
di marea o di sogno
che importa, è la chiglia
che striscia lo scoglio
e parole, poi
quelle tante
e a nessuno
che ti guarda negli occhi
-la musica dell'universo
è nel sapore di una margherita-