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Laboratorio di Poesia scrivere e discutere di poesia

Accusa

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    AndreFerrocchi
    Post: 2
    26/10/2019 12:52
    Accusa
    Non vorrei disturbar il tuo fare
    ma ho un macigno sulla testa.
    Accomodati, abbiamo di cui parlare
    mentre attendo ciò che mi spetta.

    Perché, tu, che a giustizia ti accingi
    ma i casti ripudi e maltratti
    E quando bussano, respingi?

    Perché, tu, armonia e costanza
    non mi aiutasti quando fui perso?
    Ai nuovi arrivati con arroganza
    trattasti sempre in modo diverso.

    Perché, tu, quiete e pace
    Afferrasti la vera vita non che ci serva
    e riempisti corpi con odio acre,
    rabbia e, il mondo, con sangue e guerra?

    Difficile mi vien credere che tutto
    Sia una prova a me: a noi;
    Non mi capacito nell'afferrare il fulcro
    Di quel che tu chiedi, di quel che tu vuoi.

    Mai di biasimarti potrei osare
    Che tu sia presente nella realtà,
    O nella mente di chi osa provare
    nei tuoi confronti, fede e lealtà.




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    macrino
    Post: 47
    29/10/2019 16:04
    Credo tu ti riferisca a Dio nel tuo componimento. Se gli uomini sono responsabili, non lo è forse in parte anche Lui/Lei? So che potrà apparire un pensiero blasfemo, ma nella vita è, bene o male, il male a prevalere per ragioni che ignoro. L'esistenza è una prova? Siamo noi che decidemmo, per spirito autolesionistico, di precipitare in queste condizioni atroci? E' il caso? Fu Dio a volere ciò? Non so rispondere.

    Ciao
    Io sono Nessuno.
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    Versolibero
    Post: 809
    17/11/2019 05:01
    Avverto molto impegno nel voler conciliare il messaggio e la forma, ma anche una certa fatica imposta dalle rime che non sempre riesci ad armonizzare.
    Trovo più convincenti le prime tre strofe; qui invece:

    Perché, tu, quiete e pace
    Afferrasti la vera vita non che ci serva
    e riempisti corpi con odio acre,
    rabbia e, il mondo, con sangue e guerra?

    Difficile mi vien credere che tutto
    Sia una prova a me: a noi
    ;
    Non mi capacito nell'afferrare il fulcro
    Di quel che tu chiedi, di quel che tu vuoi.

    Mai di biasimarti potrei osare
    Che tu sia presente nella realtà
    ,
    O nella mente di chi osa provare
    nei tuoi confronti, fede e lealtà.


    nei versi evidenziati mi sembra che qualcosa grammaticalmente non torni, o almeno non mi è chiaro.

    Proverei a rivedere qualcosa. Il contenuto lo merita.
    Penso che alla fine siamo noi e solo noi a intrecciare i fili fin dove il possibile ce lo permette, non tutto si muove a caso.
    E ciò che non possiamo amministrare sta a ricordarci che non siamo onnipotenti, bisogna anche imparare a volare basso come i passeri, non ci sono solo aquile.

    Ciao.


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    "Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
    o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
    (citazione di EEFF)