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Laboratorio di Poesia scrivere e discutere di poesia

Lacrime di vento

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    macrino
    Post: 58
    18/11/2019 23:50
    Metro: tre quartine di novenari piani suggellati da un distico sempre di novenari piani.

    Elì, Elì...

    Vaghi, soavi sogni, scrosci
    di luce tra una fitta coltre,
    per te che solo conosci
    il dolore più acerbo oltre

    il dolore, sono deserti
    i luoghi che il cuore rimpiange.
    Per te cui Dio offre lacerti
    di cielo dove s’infrange

    l’onda trepida dei venti,
    si sbriciolano gli astri,
    lontani, argentei amenti,
    cadono fra aridi incastri.

    Polvere fra le dita i giorni
    e Tu, invocato, non ritorni.
    [Modificato da macrino 18/11/2019 23:54]
    Io sono Nessuno.
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    Versolibero
    Post: 816
    19/11/2019 08:08
    macrino, 18/11/2019 23.50:

    Metro: tre quartine di novenari piani suggellati da un distico sempre di novenari piani.



    Ciao.
    Anche se gli accenti ritmici non sono quelli del novenario canonico, prendo atto che è una tua scelta; però secondo me avevi fame e una sillaba o due, qua e là, te le sei mangiate... 🙂
    Nei versi evidenziati infatti manca una sillaba, in uno ne mancano addirittura due.

    Vaghi, soavi sogni, scrosci
    di luce tra una fitta coltre,
    per te che solo conosci
    il dolore più acerbo oltre

    il dolore, sono deserti
    i luoghi che il cuore rimpiange.
    Per te cui Dio offre lacerti
    di cielo dove s’infrange

    l’onda trepida dei venti,
    si sbriciolano gli astri,
    lontani, argentei amenti,
    cadono fra aridi incastri.

    Polvere fra le dita i giorni
    e Tu, invocato, non ritorni.


    Poi qui mi perdo un po:
    ......
    per te che solo conosci
    il dolore più acerbo oltre

    il dolore,......

    In generale penso che la gabbia metrica in cui comprendi anche le rime, qui non abbia dato una buona resa.
    Ovviamente è il mio parere.

    Ciao.



    ______________________________________________________________________________
    "Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
    o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
    (citazione di EEFF)
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    macrino
    Post: 58
    19/11/2019 10:43
    E' vero: devo correggere alcuni versi. Ciao
    [Modificato da macrino 19/11/2019 10:43]
    Io sono Nessuno.
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    macrino
    Post: 59
    19/11/2019 10:49
    Vaghi, soavi sogni, scrosci
    di luce in una fitta coltre,
    per te che solamente conosci
    il dolore più acerbo oltre

    il dolore, sono deserti
    i luoghi che il cuore rimpiange.
    Per te cui Dio offre lacerti
    di universi dove s’infrange

    il flutto trepido dei venti,
    ora si sbriciolano gli astri,
    lontani, argentei amenti,
    cadono tra aridi incastri.

    Polvere fra le dita i giorni
    e Tu, invocato, non ritorni.

    [Modificato da macrino 19/11/2019 11:09]
    Io sono Nessuno.
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    Versolibero
    Post: 817
    21/11/2019 00:27



    Vaghi, soavi sogni, scrosci
    di luce in una fitta coltre,
    per te che solamente conosci------ sono 10 sillabe metriche
    il dolore più acerbo oltre

    il dolore, sono deserti
    i luoghi che il cuore rimpiange.
    Per te cui Dio offre lacerti
    di universi dove s’infrange

    il flutto trepido dei venti,
    ora si sbriciolano gli astri,
    lontani, argentei amenti, ------- sono 8 sillabe metriche
    cadono tra aridi incastri.

    Polvere fra le dita i giorni
    e Tu, invocato, non ritorni.






    ancora un piccolo sforzo 🙂







    ______________________________________________________________________________
    "Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
    o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
    (citazione di EEFF)
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    macrino
    Post: 61
    26/11/2019 00:22
    Nel v. 4 diventano nove con la sinafia col verso successivo; nell'altro sono nove, adottando un'idonea figura metrica, lo iato.

    [Modificato da macrino 26/11/2019 00:23]
    Io sono Nessuno.
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    Versolibero
    Post: 818
    27/11/2019 18:26
    macrino, 26/11/2019 00.22:

    Nel v. 4 diventano nove con la sinafia col verso successivo; nell'altro sono nove, adottando un'idonea figura metrica, lo iato.




    Ricorrendo ad artifici ormai datati, credo si finisca per fare una poesia di maniera, che non ha senso, secondo me, ai giorni nostri, rincorrendo una metrica ad ogni costo che risulta innaturale; ma questo è il mio umile parere.

    Mia assoluta convinzione è che la poesia, in ogni tempo, sia un connubio tra senso e suono, ritmo e musicalità che producano, come effetto finale, un risultato armonico, perché è l’armonia che distingue il componimento poetico da ogni altra forma di scrittura.
    Tanto più in essa c’è armonia, e quindi musicalità e ritmo, tanto più affascina e cattura.

    Tu hai precisi contenuti che fanno riflettere sulla miseria e la fragilità dell’uomo in quanto tale, e stai sperimentando soluzioni metriche un po’ fuori dal verso canonico, e quando parlo di verso canonico parlo di un verso con precisi accenti ritmici in posizioni che movimentano la lettura e la musicalità di un componimento poetico.

    Il novenario canonico ha accenti fissi sulla seconda, quinta e ottava sillaba. Capisco che ciò farebbe risultare la poesia cantilenante e immagino quindi che tu abbia scelto novenari non canonici per evitare questo effetto.
    Tuttavia la tua premessa promuove in questo caso la scelta di novenari piani. Ciò significa che l'ultimo accento cadrà sempre sulla penultima sillaba di una parola piana.
    Ma vediamo come diventerebbe il terzo verso se prestasse l’ultima sillaba al verso successivo:

    per te che solamente co-
    sci_il dolore più acerbo oltre


    mentre il secondo verso sarebbe comunque di 9 sillabe metriche (perché sci_il si fondono in una sola sillaba con due vocali deboli), il primo con l’ultima parola scissa (conò…) sarebbe non più un verso piano bensì un verso tronco, e tu sai che comunque che a una parola tronca a fine verso va considerata l'aggiunta di una sillaba in più, quindi ti troveresti comunque con un decasillabo anziché con un novenario.

    Ben diverso sarebbe se il primo dei due versi finisse con una parola sdrucciola che dovesse “prestare” una sillaba al verso seguente sia allorché quello seguente inizi con una vocale come nel tuo caso e sia se il verso seguente fosse ipo-metro (vale a dire con otto sillabe) che diverrebbe di nove con quella recuperata dalla parola sdrucciola del verso precedente.

    Ti faccio un esempio (non una sostituzione del tuo, ma solo un esempio con una parola sdrucciola, ma qui non va bene perché non si atterrebbe alla rima)

    Se fosse:

    per te che hai dovuto conòscere
    il dolore più acerbo oltre


    si potrebbe leggere:

    per te che hai dovuto conòsce- ------------- (9 sillabe)
    re_il dolore più acerbo oltre --------------------( 9 sillabe)




    Se la mia spiegazione dovesse risultarti poco chiara, ti indico una più sintetica spiegazione a questo link sull'applicazione della sinafia:

    www.metricaitaliana.it/termini/s/sinafia.asp


    ================================================


    Per quanto riguarda il verso

    lontani, argentei armenti

    non sono io ma la metrica che dice che la contiguità di una vocale debole e una forte fa sì che si fondono in un’unica emissione di suono e quindi si ha la sinalefe.

    “La sinalèfe (dal greco συναλοιφή = fusione insieme) è una figura metrica in cui, nel conteggio delle sillabe di un verso, sono unificate in una sola posizione la vocale finale d'una parola e quella iniziale della parola successiva”

    per cui leggiamo:

    lon-tà-ni_ar-gèn-te-i_ar-mèn-ti = 8 sillabe metriche.

    Non vedo come altro si possa scandire il verso, visto che la i debole di “lontani” si fonde con la a forte di "argentei", come la i debole di "argentei" si fonde con la a forte di "armenti".

    Non credo che si possa arbitrariamente unirle una volta e staccarle un’altra volta.
    La sinalefe risponde a una precisa scansione ritmica che corrisponde alla naturalezza della nostra pronunzia nella lingua parlata. Perciò ti consiglierei di non ricorrere ad arcaici artifici che oggi sono decisamente in disuso.
    Però la poesia è tua e rispetto le tue decisioni in merito.

    Io risolverei così:

    per te che soltanto conosci

    oppure:

    per te che non altro conosci
    che il dolore più acerbo oltre

    ......



    e per il verso alla penultima strofa:

    inutili, argentei armenti
    cadono tra aridi incastri.



    A te le decisioni in merito.

    Ciao


    [Modificato da Versolibero 27/11/2019 18:32]


    ______________________________________________________________________________
    "Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
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    (citazione di EEFF)
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    macrino
    Post: 63
    30/11/2019 22:11
    La seconda risoluzione mi convince da un punto di vista metrico, mentre sull'aggettivo "inutili" ho qualche perplessità. L'altra proposta introdurrebbe un gallicismo con un cacofonico "che" ripetuto. Vedrò. Amo i ritmi scazonti.

    De minimis non curat praetor.
    Io sono Nessuno.
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    macrino
    Post: 64
    30/11/2019 22:12
    P.s. Sì, "soltanto" va bene. L'avevo già modificata così.
    [Modificato da macrino 30/11/2019 22:15]
    Io sono Nessuno.
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    macrino
    Post: 65
    30/11/2019 22:16
    Vaghi, soavi sogni, scrosci
    di luce tra una fitta coltre,
    per te che soltanto conosci
    il dolore più acerbo oltre

    il dolore, sono deserti
    i luoghi che il cuore rimpiange.
    Per te cui Dio offre lacerti
    di universi dove s’infrange

    il flutto trepido dei venti,
    ora si sbriciolano gli astri,
    …, argentei amenti,
    cadono fra aridi incastri.

    Polvere fra le dita i giorni
    e Tu, invocato, non ritorni.
    Io sono Nessuno.
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    annamaria.giannini
    Post: 905
    01/12/2019 11:38
    grazie per queste conversazioni sempre illuminanti

    ----------------------------------------------------------------
    "ogni giorno rubo un pezzo di spiaggia al mare e ogni giorno il mare se la riprende"
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    macrino
    Post: 66
    03/12/2019 10:32
    Grazie a te.

    Ciao
    Io sono Nessuno.