15/12/2019 17:38
La lunga eclissi della speranza
adombra gli angoli
dove si rifugiano
gli ultimi barlumi.

Qui in questa stanza,
oggi satura di silenzio e attesa,
stendevi il velluto
della tua voce e fioriva la notte
di sogni.

Hai valicato il confine,
quello che separa giorni
ingolfati in gesti, incroci e riti,
dal deserto della solitudine.

Niente mi rincuora:
né la fede,
timido chiarore
che appassisce nella sera,
né il ricordo,
ponte vacillante sul vuoto.

Dopo tanti lustri,
che cosa resta?
Quel che sei,
quel che fosti
è meno del mio niente.



[Modificato da macrino 15/12/2019 17:41]
Io sono Nessuno.