13/02/2020 11:22
cripaf, 13/02/2020 09.27:


Mi riferivo ai commenti simili a quelli che un tempo faceva il sottoscritto a cominciare da questa testata (e poi continuate altrove) per non ricordare quelle scomparse nel nulla del virtuale ma non nei "nostri" animi, che cercavano di dare un senso alla scrittura poetica. Gli specialisti sono proprio quelli che dici tu. Ce n’è uno per ogni libro che si pubblica e si recensisce.

Per il resto si tratta di questioni aperte su cui nessuno ha la risposta e dunque ti rispondo a versi.



Purtroppo dobbiamo vivere sapendo che nulla è per sempre, ma dico purtroppo, perché quei commenti qualcuno avrebbe voluto o potuto leggerli ancora, anche se poi pure nel virtuale vige la regola dell'usa e getta: le poesie di alcuni anni fa sono scadute?
Chiunque, almeno qui, potrebbe leggerle e perfino commentarle; altrove invece è stata fatta piazza pulita, ma nelle piazze, anche virtuali, c'era la vita una volta, c'erano i confronti e anche gli scontri ma scontri nel senso di contrapposizioni di idee, ora ci sono croci; in altri siti che erano belli e vivi c'è solo una coltre di polvere e silenzio, però almeno i versi sono leggibili e anche i commenti, tanto per dire che è vita anche quella, e chi su questo ha passato un colpo di spugna ha lasciato o rammarico o nostalgia o entrambe le cose.

Per quanto riguarda le recensioni sui libri è diverso, ma è un mondo che non conosco: vengono fatte a pagamento? (costo incluso nel prezzo che spende chi i libri se li fa pubblicare a pagamento?), oppure vengono recensiti per pura passione?
Resta il fatto che occorrono tempo, cultura e passione, e i grazie sono pochi, la vera gratificazione è la passione stessa; anche su V. R. sto commentando molte poesie sull'interessante tema in questo numero ma senza un minimo riscontro, quindi non c'è un confronto tra autore e lettore e men che meno un rapporto dialettico; resta il fatto che quando un testo mi coinvolge per la profondità, per il tema, per cosa dice e come lo dice, commentare è una dolce tentazione; io però amo la complessa semplicità di un Pierluigi Cappello, di una Merini, Dickinson, la sottile ironia di Vivian Lamarque tanto per citarne alcuni che fanno presa alla prima lettura e sono cibo per la mia interiorità mai sazia di profonde emozioni.

Ora prendiamo la tua poesia sulla Bellezza:
sicuramente originale come tutta la tua scrittura, ma

È’ chiaro che poteva conservarlo sano
con scemenze marzo aprile


Beh, mica tanto comprensibile, chi è il soggetto che conserva sano? Sano che cosa?

sarebbe bastato un rametto rosa
il materiale germinato nel carbonio

la chimica ne avrebbe oggettivato
gli odori


tutto chiaro, eh?



interrogato il moscerino sorpreso
a rubare su una corolla non sua

Il candore sarebbe bastato a tenere in piedi
le colonne della simmetria



questi sono i versi che mi sono piaciuti di più ma perché mi aprono uno scenario tutto mio, emozionale, ma rimangono singole immagini come quella del moscerino sulla corolla oppure l'astratto candore e le colonne della simmetria, ma quali siano i tuoi significati in collegamento tra tutti i versi lo sai solo tu... e pochi altri, forse.

Sapete cosa ci vuole
per dare vigore ad un asse distrutto?

Gli girano attorno masse, diossina
e le ombre di Piazza Fontana, i Sioux


Beh, ce ne vuole a tirare fuori tutta questa roba: diossina, strage, sioux...


è dunque impossibile il volo nuziale
imprudente abbandonare i versi sulla circonvallazione


Bellissimi, ma come vorrei averli capiti!
Il volo nuziale di chi? quale circonvallazione?
E' la bellezza che non può volare con la poesia perché ci sono tutti questi mali sopra elencati?


- i critici
tirano per completare tabelle SI\NO-

di tanto in tanto adattare una madre
la nuvola su cui nidifica la rondine

umettarlo sarebbe stato opportuno
…invece ha ceduto di schianto.


poi tiri in ballo i critici che promuovono o bocciano (SI'/NO)

quell'umettarlo a chi si riferisce?


Franco, non è mica semplice seguirti. E' come nella tua scrittura presentassi un corpo spezzettato, dicendo a qualcuno: "Ricomponilo", e magari ci si incanta vedendo una bella mano, una bella testa, un pezzo di cuore, una gamba, un piede, ma non si riescono a ricomporre le giunture...


Sulle successive, almeno mi sei più chiaro. 🙂



cripaf, 13/02/2020 09.27:


Per gli ultimi risvolti su queste questioni, sai dove trovarmi.
Su tutto un grande abbraccio
Ciao Franco



No, io lì non ci vengo.
E sai perché?
Perché sento quella per me insopportabile puzza intellettualoide, di autoproclamatosi critico doc su un piedistallo, che snocciola a valanghe milioni e milioni di paroloni astrusi; evidentemente non si è ancora capito che la cultura, se vuole davvero seminare grano buono per un pane che sfami lo spirito e l'animo, deve saper usare un linguaggio fruibile, semplice (dove semplice non significa banale, sia chiaro); più volte ho letto, ma trovo più questioni di lana caprina che autentico amore per la poesia; alla fine mi resta solo fumo.
Ovvio che non boccio tutto in tronco, ma ti assicuro che se mi facesse bene il freddo gelido dell'intellettualismo verrei lì...
Invece me ne sto alla larga perché io sono e voglio essere terra-terra; sarà perché la terra la lavoro e mentre la poesia mi dà l'anelito al volo, la terra mi ancora alla realtà, una realtà altrettanto poetica e altrettanto crudele e nemica, tra amiche lucertole e nemiche lumache, limacce e zanzare, per non parlare delle spregevoli farfalle cavolaie che destinano ai bruchi buona parte delle mie fatiche... e figurati se dopo ciò ho voglia di lambiccarmi il cervello su chi pontifica che l'Io debba scomparire dalla Poesia o che dichiara che il destino della Poesia, dopo il Novecento, è il nulla...

E dato che a me non risulta, perché di Poesia c'e n'è tantissima, viva e vegeta, e interessante, e onesta, e necessaria, (anche se, come dicevi tu, c'è anche tanta roba che annoia, ma basta ignorarla...) cerco di scovarla qui e là quando posso; e comunque eccomi qui a dire, come sempre, la mia sincera opinione.


Ciao, e come sempre un grande abbraccio.




[Modificato da Versolibero 13/02/2020 11:33]


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"Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
(citazione di EEFF)