29/01/2020 02:40


Ebbene sì, noi siamo i giudici e voi non siete niente,
noi giudichiamo a suono di palanche, e voi chi siete?, voi
non siete niente, se proprio vi sta bene il paragone
siete gli asini preposti all’obbedienza, al pungolo
di mosche, alla pazienza.
Ci penseremo noi a incarcerare oppure a mettere
ai domiciliari, noi a condannare e a scarcerare, a dare
i permessi premio agli assassini,
chi siete voi per giudicare?
Ma non vedete come sono diligenti adesso Veronica,
Martina, l’Antonella, che dietro le sbarre
assolvono all’impegno
di meritare il quarto sacramento? D’altronde
i morti sono morti, bisogna tutelare gli assassini
che sono vivi e soffrono davvero
di sensi di colpa e di mancanza d’aria (claustrofobia
si chiama, una cosa da togliere il respiro).
D’altronde i morti sono custoditi
tra le braccia di Dio che li consola, che cosa poi provino
le madri e i padri delle vittime
se incontrano per strada gli assassini
è cosa vostra: noi siamo i giudici, a noi non ci riguarda.

– Il piccolo Tommy si aggira tra i fantasmi
con ali d’angelo ancora insanguinate: a colpi di badile
è stato ucciso – . . . . . .aveva 17 mesi, ma ormai 14 anni son passati,
capite quanto sono lunghi
14 anni dietro a delle sbarre?
Bisogna darglielo il permesso premio, ora che fa la brava
l’Antonella, che poi che ne sappiamo
perché fu proprio quello il suo destino?, chissà, il bimbo rapito
si agitava, chiamava la sua mamma, singhiozzava, e così lo hanno zittito,
de-fi-ni-ti-va-men-te ammutolito; ora giorno e notte lui si aggira
come uno spettro dentro le coscienze, e voi beceri
moralisti, voi non lo capite: noi siamo
i giudici, e voi non siete niente




R. S.




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"Le parole sono 'contenitori' troppo angusti per le mie emozioni e quando, leggendo, le sento 'soffrire'
o mi segnalano delle 'sofferenze' corro a liberarle senza pensarci due volte per provarne di più adatti".
(citazione di EEFF)