girasoli addormentati
non contavamo le ore
che mancavano alla sera
a capo chino
girasoli addormentati
contavamo gli occhi,
che mancavano
si chiamavano per soprannome
faceva stringere le mani
la sete di libertà
abbandonare case amori
storie e foto in un tascapane
sognare soffrire
uniti, anche morire
magari dentro a un fosso
ignoto sognatore
o in fila sulla piazza
come alle scuole, mai finite
ma sempre gli occhi lucidi
di chi sa di avere amato
i riccioli di Antonia
il futuro dei suoi figli
ubriachi e pasci
ora è facile dimenticare
attorcigliati come scorze al sole
chissà se avremo ancora sete
occhi di cielo
con le unghie e le pezze al culo
i nostri padri
ci hanno lasciato liberi,
e campi di maggese
a perdite d'occhi
ne abbiamo fatto fosse
-d’umanità svanita-
e sparsi d'inutile
a perdita d'occhio,
la vita non ha senso
se si lava in un catino
ed oggi
vorrei avere un telo
abbastanza grande
d'asciugare il cielo