00 09/07/2020 17:43

"Erba dunque organizza la sua produzione per sorta di frammenti, ricordi momentanei
e improvvisi che nascono e muoiono apparentemente in sé conchiusi, come pensieri
transitanti in un uomo occupato a vivere altro."

in questo che dice di lui il critico Pier Vincenzo Mengaldo, sento di esserci.

ma in diversi passi di questa pagina critica (http://www.cristinacampo.it/public/luciano%2020erba[1].pdf) mi sento "tirata in ballo". forse la tua scelta è azzeccata. ti ringrazio davvero tanto!!!

"Erba propone l'immagine carica di senso, l'immagine che accosta
frammenti cercando una integrazione, come accade nell’arte primitiva. Questo modo
di contrapporsi alla cultura di massa dell’immagine tende dunque ad integrare ciò che
è bello e ciò che è buono, ciò che è fisico e ciò che è psicologico, ciò che è
immanente e ciò che trascende, come appunto fa la pittura o la poesia dei primitivi (e
qui la mente va, per associazione, a due artisti che seguono simili tracce: Apollinaire
e Mirò, solo per fare un esempio)"

questo che dice Giovanni Agosti mi piace tantissimo (certo detto in generale), soprattutto il cenno all'arte primitiva e quello su Mirò e Apollinaire. pittura scrittura, geroglifici, graffiti... strettamente legati al fine di contrapporsi alla cultura di massa.

grazie per questa preziosa segnalazione. approfondirò i miei studi su questo autore.

e grazie soprattutto di avermi accostata a un personaggio di questo calibro [SM=g2843109]



"Il bambino è la mia garanzia. E se non è lui il verbo di Dio, allora Dio non ha mai parlato" (McCarthy Cormac)