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Laboratorio di Poesia scrivere e discutere di poesia

la poesia di Margherita Ealla

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    fil0diseta
    Post: 1.660
    Amministratore forum
    00 14/07/2020 08:09
    [SM=g7831] (metto anche lei, alla quale sarò sempre riconoscente, come a Malos) [SM=g7831]



    [ma un po’, in fabula continua]



    Uno sul traliccio del vissuto
    nel buio che potrebbe già cadendo
    avrà girato come un falco abissale
    avrà, preso per fame, e poi abbagliato dalla neve
    in picchiata di pensiero: terra, salvo luogo.



    *
    ma attraversare il sogno, poi ti sveglia
    e nella lunga terra, davanti, ansiosa
    nella terra dove poi si posa la prima pietra
    tolta, come il pane, dalla bocca
    ogni stella appena sorta, poi riflessa
    edificante il rosone delle mani.



    *

    ma ad aprile la piantumazione
    arriccia la terra di talee e molti
    sognano il trapianto di venticello
    o comunque di mettersi in salvo
    perché la casa in autunno
    bene o male ha un suo angelo
    un’ala di basilico custode
    per ore di materne dottrine.





    *

    le posate tolleranti, più le forbici
    per il taglio dell’agnello.
    Visto di seguito il pranzo portò ognuno
    ad usare il mezzo più conveniente
    oltre la zona di riposo della cenere
    e a una serie di spasimi bambini
    baci anche sulle rubizze, a più mani.

    *



    Ecco fra i vari trascorsi che lasciano i boschi
    obliqui alla calma, la sera scurisce l’ortensia
    dell’aria sopraggiunta, senza rinuncia
    alla materia fredda, di colpo alla finestra
    nel buio primordiale. Ma prima che scompaia il sole
    prima delle nostalgie, prendere le parti dell’amore
    e delle sue radici giulive, andare sul filo di montagne
    chiuderlo da sé, quel pettinino.



    *

    un tempo di alberi che tengono i tronchi allineati e soli
    di tutti i colori il rosso è quello che brucia.
    Ma anche che indugia: l’ape focaia è parte della pietra
    nel presentimento di un’arnia spezzata
    benché i soldati sigillino il luogo originario
    e il segno stesso ceda l’abbaglio come un qualsiasi castello.



    *
    Piove silenzioso che il cielo sembra poco
    non per proteggerlo, prima di partire
    hanno decapitato il bosco, la radice del liquido
    -da orecchio a orecchio – adesso scende
    la moneta bifronte di cui sei ospite
    gira la sorte, nel moto del sole
    la casa si chiude e come calare
    la rosa sfiorata che si sottrae.
    *

    di felicità a dipingere, ma non sei felice
    la mano indocile sofferma il mare
    avvertendo il piccolo morire
    di un’onda che procede, nera
    dove annaspa il piede, o bianca
    Che sia nella sua mandorla, a te che incute
    la messa in ombra del chiarore della specie.



    *

    [le tue mani, femmine che partoriscono lo scrivere
    non una scrittura piena dal cordone, poi deriva
    ma una breve mosca, in cerca di risposta
    che alla dolcezza si appiccica e alle ombre sulla carta]





    *



    Una notte sospesa alle foreste, l’uovo di mondo
    della luna. Non c’è infatti fibra che sottoposta
    a calco lunare non diventi interiore
    o, perlomeno, venata in ciò che muore
    non riprenda l’alto mare dell’albume
    per farsi rosso vivo. Un esempio è questo scuro
    venire dalle ombre, per poi uscire
    delicati alla frantumazione.
    Onde, montagne, È un turno terrestre, amico
    ruota bene.



    *

    del resto più colore è invano
    spalmato lungo il filo, poi confonde
    le lenze e il piano nobile, fa giungere
    il nervo implicato con il bianco
    poi alveo del papavero solare
    crescente oppio miele.
    .
    .
    *
    ma la discesa è infera stazione
    lì si percorre il raggio minore
    del singolo bagaglio
    portato come anello
    chissà dove che lega
    o quanta bellezza catena
    senza effetto di chiave



    *

    intriso nella carta
    prendi in custodia ciò che sgorga
    che non sia troppo fredda la linfa di sambuco.
    Come giocolieri le parole hanno spostato
    le mani verso più sensibili tendoni
    esibirsi o bei liberatori
    con la consegna delle chiavi
    o altre pulci, spiriti buoni.





    Margherita Ealla è nata in mezzo alle montagne. Attualmente vive.

    Ha una laurea in matematica e un lavoro retribuito, regolare.

    Niente pubblicazioni, va per blog e affini , fa parte dei lettori.

    Pensa che se non ci fossero i libri sarebbe un gran parlar coi muri.


    fil0diseta_______________________________________________________________________________________________________
    Continuerò a disarticolare ogni cosa, nella vita degli universi, perché il tempo sono io.
    (Antonin Artaud) 
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    Thello
    Post: 17
    00 19/07/2020 22:58
    Diceva un mio prof. di materie umanistiche e mezzo artistoide, che i laureati in matematica sono quelli che non capiscono proprio niente di arte. Qui pare ampiamente smentito. Mi sembra che la signora pratichi una gran bella poesia. Ho conosciuto anche ingegneri, ottimi poeti. La Dolci per esempio, una delle mie preferite.