01/09/2020 16:44

Salve, Versolibero, piacere di leggerti.

Cosa mi dice questa tua poesia? Inizialmente parla della violenza che

nega la dolcezza, ma poi mi parla anche di una reazione alla

brutalità del mondo.

La reazione di chi è capace di scavare in sé un abisso nel

quale ogni dolore entra ma non si ferma. Il dolore scivola via perché

la persona che lo prova ha aperto in sé una porta sull'infinito, una

voragine che (consentimi la licenza) secondo me è anche una sorgente,

ma è soprattutto l'ingresso di un mondo segreto. E su quel mondo

segreto la superficie è calma, e sostiene la faccia

della luna, un'immagine di serenità e di perfezione nonostante il

gorgo che nasconde.

Naturalmente questo è quello che arriva a me.

Se posso aggiungere un'altra considerazione, questa poesia mi sembra

il frutto di un enorme lavoro di crescita personale, quasi la

descrizione di un percorso iniziatico.

Dal punto di vista stilistico trovo molto armonioso il fluire della

melodia, perfettamente aderente al contenuto.


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