sul bianco

qui sul bianco non ho limiti, né sponde
non ho linee per individuare cadute
trovo uno spazio eterno valicabile
alto e basso, ma continuo, senza salti

favorisce l'inchiostro, esso sia di penna
o stampa. accompagna la colata
così da indirizzare il nero a essere sottile
spesso, curvilineo, ad asta corta o lunga

il significato non conta, solo il suono
solo i ritmi di pause e silenzi
di vuoti e pieni. le parole governano
l'intermittenza di una luce
che a volte riposa, altre acceca

toccammo le spine invasive dei luoghi comuni
come plastica e mare, il peso degli ingredienti
il comprendere i significati di una canzone

ma quello che porta a sanguinamenti estremi
è se ti siedi sul trespolo a tre zampe
se guidi un'automobile a due ruote

un senso di stabile incomprensione
la perdita dei dati, dopo averli mischiati
l'assenza straordinaria di sistematicità

che rassicura vecchi e bambini

avanziamo cuori perforabili
transenne ancorate alla paglia
bucati di brividi e angosce
martellanti sui materassi

annettiamo bevande snervate di metalli
filtri preliminari, inutili al rodaggio
di corpi che buttano anime dai balconi
come fiori recisi da ogni linfa

la mia parte insolvente trema
le ultime carni vive delle mani
perdendo appigli e connessioni

tutto a sciogliere i futuri
nella forma che resta in piedi
vuota, prima di precipitarmi

cenere

i ricami sono bianchi sul bianco
foglie candide di vento
in forma volante seppure opposta
ad acque piene di sonno

sulla crosta terrena restano sacchi
maleodoranti di nero, zavorre
che nascondono un tesoro
senza indicazioni per essere salvato

mi lascia stanca questa bocca
morta in tutte le sue emanazioni
calzante la caduta perpetua di parole

tutte uguali

mi accosto al pavimento con l'orecchio
lo sento esterno, compiuto alla roccia
un tratto continuo di attrito, per cui
non cambia l'aderenza del mio passo

visibilmente va lontano, il tatto delle cose

tocco il presepe mentre si accende a valle
le stelle volanti del dieci di agosto
il blu che mi risucchia di tutto l'infinito

finché il mio cosmo instabile
mi abbatte in volo

sono dentro a un accoglimento perfetto
caricato di spirito puro, fino a considerare
il corpo razione annessa, non portante

mi bagno di colore e di fiore, rotolandomi acqua
aperta, incolta, gestibile a contenere ninfee
impianti di radici e fiumi uscenti dal buio
per inondarmi gracilmente di compassione

ricca.
per questo lo sento come racconto intimo ma non autobiografico
quasi connesso ai miei piccoli input...sbaglio? ma parole e stati universali
Solo mi allontano dal nero e maleodorante riferiti, in generale, agli eventi negativi della vita...
mai spazzatura

mi imbarazzi sopra al mio bianco antico
sei bravissima
Grazie

buon giorno Lucia, grazie!

in queste ultime poesie è scaturito un linguaggio nuovo, per me. sto inserendo qua e là dei cenni autobiografici in quadri di natura diversa. rileggendo "fogli bianchi" ho trovato anch'io affinità. non è un'ispirazione diretta, ma sicuramente riconosco quello che di tuo mi è rimasto dentro nel tempo 💚

i sacchi neri, in quel caso, sintetizzano una disavventura che mi è capitata la settimana scorsa. dovevo farla uscire in qualche modo anche in poesia: ho buttato per errore un tesoro nell'immondizia, poi rovistato nel cassonetto per recuperarlo. ma la mia borsa era finita nello smaltimento precedente. tutto perduto . capisco bene che nel contesto può riferirsi ad eventi della vita come spazzatura, ma anche alla desolazione di certe perdite, dolorosamente accidentali, senza senso

un caro abbraccio e grazie ancora che sei ritornata. dal nostro duetto, mi si sta sciogliendo di nuovo la penna

fabella, 19/07/2021 08:32:

---

buon giorno Lucia, grazie!

in queste ultime poesie è scaturito un linguaggio nuovo, per me. sto inserendo qua e là dei cenni autobiografici in quadri di natura diversa. rileggendo "fogli bianchi" ho trovato anch'io affinità. non è un'ispirazione diretta, ma sicuramente riconosco quello che di tuo mi è rimasto dentro nel tempo 💚

i sacchi neri, in quel caso, sintetizzano una disavventura che mi è capitata la settimana scorsa. dovevo farla uscire in qualche modo anche in poesia: ho buttato per errore un tesoro nell'immondizia, poi rovistato nel cassonetto per recuperarlo. ma la mia borsa era finita nello smaltimento precedente. tutto perduto . capisco bene che nel contesto può riferirsi ad eventi della vita come spazzatura, ma anche alla desolazione di certe perdite, dolorosamente accidentali, senza senso

un caro abbraccio e grazie ancora che sei ritornata. dal nostro duetto, mi si sta sciogliendo di nuovo la penna

---

mi fa piacere
ma attenta a cosa butti!!! anche la spazzatura🌼 può essere un rimpianto. Questa mattina qualcuno frugava tra i cassonetti, il suo bisogno non aveva uno sguardo maleodorante...
la tua lotta tra corpo e spirito è ancora controversa votata ai picchi
ma la scrittura la ricordo bene, è lei, senza timore di estremi senza compassioni. Ancora
buona penna e fortuna💜

pierrot21 (lRYY210612), 19/07/2021 14:54:

---

Ancora
buona penna e fortuna💜

---

ancora Grazie !!!