la notte verticale e incisa
dal filo obliquo
dell'ombra che cresce
e inghiotte un sogno
che sta per cominciare
è solo l'acqua che pizzica l’aria
a impastarsi col canto della civetta
dovrò abbracciarmi forte
senza essere una bollicina
che scoppia nel bicchiere
Mi vergogno un po', oggi rivedrei tante cose: la chiusa poi è un disastro, anzi, accetto consigli per modificarla
Come vedi, scrissi anch'io sulla notte, qualcosa che prevedeva un auto abbraccio. Nel mio caso la paura della morte e la conseguente ricerca della consapevolezza di essere "carne" nel buio; nel tuo, la conferma che ci sarai a ritrovare il respiro il quell'attimo di luce.
Eccomi al tuo testo:
Notte,perché non vuoi dormire?
Sogghigni muta
dietro la porta
e tieni stretta la (tua) mano
sulla maniglia del destino
non entrerà il giorno
perché io amore più non ho,
è solo il respiro che voglio,
quell'attimo di luce
per abbracciarmi ancora.
Parto dalle cose che mi sono piaciute molto: intanto il tema e l'atmosfera. Tecnicamente mi piace perché è breve e si gioca sulla sintesi.
Stilisticamente però, ci sono espressioni che non sono di mio gusto, che ti segnalo:
Notte,perché non vuoi dormire?
sulla maniglia del destino
perché io amore più non ho,
Per me, ma è solo un mio parere, sono leggere cadute di stile.
Cercherei qualcosa di più originale, mi spingerei ad inventare attorno alle parole: destino e amore, difficilissime da collocare in poesia. E lavorerei sull'incipit che mi sembra un po' banale.
Ecco adesso ti faccio pensare: so che accetti volentieri le mie impressioni...
E intanto che pensi, ci penso anch'io, perché vorrei proporti le mie soluzioni, che non saranno modifiche al tuo testo, ma la spiegazione di quello che ho inteso dire riguardo questi tre versi. Sarai poi libero tu di valutare.
Mi piacerebbe nel frattempo che qualcuno dei pochi altri, dicesse la sua
daniela