Benvenuto Nando,
mi accorgo solo ora di dare il benvenuto a chi entra in queste stanze, ancora profumate di ducotone, in modo strano, alcune le ho salutate in altre stanze, altre qui. Ma non importa, non è dalle parole che vi accorgete di essere benvenuti e ben accetti.
Mi piace essere sempre immediato nel commentare, non le poesie, bensì le mie emozioni nel leggerle; evito quasi sempre di farle passare per la parte raziocinante che potrebbe sottoporle ad una qualche forma di censura e le esprimo così come arrivano.
Anche tu, come tutti gli amici in questo laboratorio, ti presenti con una poesia che, secondo me, è una delle più belle tra quelle che ho letto.
Quando tempo addietro la lessi, non nascosi la forte emozione che mi dette il leggerla.
Mi identificai in quei versi a tal punto da ritrovarmi quasi in lacrime.
A riprova di come la poesia sia una cosa viva, di come sia lo stesso lettore a farla vivere, devo affermare che a distanza di tempo, nel leggerla, ho provato delle emozioni profondamente diverse.
Non più la rassegnazione all'ineluttabilità degli eventi, ma una sorta di ribellione, di rifiuto un prendere atto dei limiti umani ed affermare la volontà di superarli.
Incredibile, ma vero
Leonardo