Laboratorio di Poesia scrivere e discutere di poesia

Sull'arte del volo

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    altrodase
    Post: 5
    08/05/2007 16:38
    Non domandarmi di quando vivevo
    sommerso nel profondo del mare
    mi nutrivo coi pesci di plancton ed alghe
    e tra i coralli deponevo le uova.

    Non domandarmi di quando volavo
    nel cielo assieme alle aquile
    e non avevo paura di allontanarmi dal nido
    sulle cime dei monti sfidavo i venti del nord.

    Non domandarmi quando ho incrociato i suoi occhi
    adesso che il mare mi fa un po’ paura
    il cielo è più basso e non spicco mai il volo
    i piedi per terra li sento inchiodati.

    Dimmi che un giorno avrò imparato a non cercarti
    a non dirti rimani per più di una notte,
    dimmi che quando ti tendo la mano
    è per sempre ma è ancora come la prima volta.



    ***

    Tradiscimi, come gli occhi mentendo, ingannano me fissando la Luna.
    "Loblio come la furia della tempesta irromperebbe nellaria" (per gentile concessione dell'autrice)
  • firstlast
    09/05/2007 09:57
    La mia impressione?

    Sembra di ritrovarsi in una nebbia che si spera si dissolva presto.



    Le tue poesie sono sempre velate da una malinconia di fondo che si chiude spesso con una implorazione.
    Credo la poesia sia proprio questa: il riuscire ad immaginare(?) delle situazioni reali e riportarle con semplicità ed eleganza estetica, formale e di contenuti.

    Leggendo i tuoi testi di seguito ho come il senso di un continuum, una specie di romanzo a puntate, nel quale, probabilmente, si riesce ad intravedere una trama, un filo conduttore.

    Molto bella, piaciuta come le altre [SM=g28002]


    Leonardo
  • filodiseta
    17/05/2007 07:47


    ..Vi è una semplice grandezza nel modo di considerare la vita coi suoi poteri di crescere, di assimilare e di riprodursi, come ispirata originariamente nella materia in una o poche forme; e mentre questo nostro pianeta è andato rotando secondo determinate leggi, la terra e l’acqua in un ciclo di cambiamenti si sostituivano l’una all’altra, in modo tale che da una origine così semplice, attraverso il processo di una selezione graduale di cambiamenti infinitesimi, si sono evolute infinite forme di stupenda bellezza…

    [C. Darwin L’origine della specie, abbozzo del 1842]



    Ti sento vicino al pensiero darwiniano, nelle prime strofe:

    Non domandarmi di quando vivevo
    sommerso nel profondo del mare
    mi nutrivo coi pesci di plancton ed alghe
    e tra i coralli deponevo le uova.

    Non domandarmi di quando volavo
    nel cielo assieme alle aquile
    e non avevo paura di allontanarmi dal nido
    sulle cime dei monti sfidavo i venti del nord.



    Darwin spiega, in modo non misterioso, i fenomeni biologici in profondità, rispetto a quanto fanno teorie rivali che vedono Dio come fabbricatore del mondo o delle leggi che lo regolano. La sua linea di pensiero offre forse la spiegazione più efficace e credibile di quanto non abbia mai saputo dire qualsiasi teoria che si basa sulla creazione divina del mondo.



    Portando a termine la lettura non posso fare a meno di non tener conto anche l’origine divina della vita:

    "E Dio disse:«Brulichino le acque d'un brulichio d'esseri viventi, e volatili volino sopra la terra, sullo sfondo del firmamento del cielo». E così avvenne... "


    [Genesi, 1,20-26]



    L’uomo, oltre a sentirsi la scienza dell’evoluzione addosso, che lo motiva, lo colloca, lo esplora, cerca sempre risposte soprannaturali, tanto più la sua vita si avvicina alla morte.

    E parla con Dio, e solo a Lui chiede sulla “teoria” della propria fine.

    Dimmi che un giorno avrò imparato a non cercarti
    a non dirti rimani per più di una notte,
    dimmi che quando ti tendo la mano
    è per sempre ma è ancora come la prima volta.




    Così l’ho letta: ho fatto un pasticcio? [SM=g27995]






    daniela


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    altrodase
    Post: 6
    17/05/2007 19:11
    Grazie, leonardo con acume e dolcezza entri davvero nell'humus dei miei versi, e ribadisco che essere letti in questa maniera è davvero un piacere, nel senso che così come è libera la nascita della poesia altrettanto deve essere l'interpretazione e di questo te ne sono grato.


    ***

    Grazie anche a te daniela, hai addirittura scomodato darwin, e ringrazio anche te dell'interpretazione perchè davvero ogni poesia è una parte di noi che cediamo al prossimo, senza nulla chiedere in cambio ma solo per il piacere di essere letti, qualche volta ascoltati.


    nando


    ***


    Modificato da altrodase 17/05/2007 19.12
    Tradiscimi, come gli occhi mentendo, ingannano me fissando la Luna.
    "Loblio come la furia della tempesta irromperebbe nellaria" (per gentile concessione dell'autrice)
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    pierrot--
    Post: 36
    19/05/2007 17:41
    è una preghiera

    e in te sento così forte la carica amorosa che anche se parlassi a Dio sarebbe un amante/ amico. E questo mi sembra molto bello.
    Grazie