Siamo sole, figlie “di un dio minore”
ci affrettiamo su stoppie in agrodolce
fra misure colme, panni da stirare,
minute bocche da farcire
ed uomini mai sazi.
Siamo sole, figlie di un dio distratto
con mani sempre troppo screpolate
da lacrime di vetro e terra riarsa
ma sorridiamo sempre
con le nostre carezze in carta-vetro.
Siamo sole, figlie di un dio in sottana
cha da un triangolo di cellulosa
ritorna, pronto a violentarci,
quando alla sua conta
sottraggono una mela.
sandra