Laboratorio di Poesia scrivere e discutere di poesia

Tra comignoli di pensieri

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    cristinakhay
    Post: 37
    15/05/2007 23:18
    Vago tra comignoli di pensieri
    inesprimibilmente assorta
    nel girovagare assiso
    della stasi

    è fumo negli occhi
    aspro quanto basta
    per lacrime d'acciaio

    è fuliggine d'intento
    quella che sporca le mani
    e sfiata i polmoni

    a lenire gli attimi di pece
    accolgo empatiche carezze
    offerte sull'altare
    del sacrificio

    e resto,
    pur girovagando

    e scrivo,
    pur in solitudine
    per abbracciarmi ancora.


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    sole-del-mattino
    Post: 28
    16/05/2007 00:26

    Un testo che mi lascia di stucco;come del resto tutti i testi di Cristina.In un certo senso è la traduzione della ricerca della libertà,la voglia di spaziare,di trovare l'aria verso il cielo e tracciarsi un percorso immaginario,anche se lo stesso comporta di passare tra i comignoli pieni di fuliggine.

    "Vago tra comignoli di pensieri
    inesprimibilmente assorta
    nel girovagare assiso
    della stasi"

    Eccco il senso di smarrimento che cerca una strada,in realtà da questo punto di vista si è già a metà percorso (sui tetti),ancora si sente forte l'odore aspro.Mi piace questa strofa,ben legata con le altre due successive,molto musicale e diretta,scorre bene anche grazie alle allitterazioni ed assonanze.

    "è fumo negli occhi
    aspro quanto basta
    per lacrime d'acciaio"

    In un certo senso lacrime d'acciaio è quasi un ossimoro indiretto,perchè in questo contesto acciaio è forza indistruttibile,in realtà sono lacrime di una persona che sa affrontare la vita.

    "è fuliggine d'intento
    quella che sporca le mani
    e sfiata i polmoni"

    A mio avviso questa strofa pur essendo ben scritta è una sorta di ripetizione o comunque qualcosa di ridondante(ma forse è solo una mia impressione.Sembra un tentativo di adattamento alla situazione attuale ci sporca ulteriormente le mani,e ci toglie il respiro(rifiuto)

    "a lenire gli attimi di pece
    accolgo empatiche carezze
    offerte sull'altare
    del sacrificio "

    Il termine pece,adatto al contesto,sembrerebbe una forzatura della parola pace
    Con un certo sforzo ci si sacrifica a respirare ancora in questa aria fatta di fumo.Si accettano acora questi schemi di vita,forse perchè non si è del tutto sicuri di trovare una strada alternativa.

    "e resto,
    pur girovagando

    e scrivo,
    pur in solitudine
    per abbracciarmi ancora."

    Nonostante lo stato di smarrimento si permane in quell'area fatto di fumo e di smarrimento,cercando ancora una via d'uscita.Ed è per questo che scriviamo,anche da soli dentro la nostra stanza per poterci abbracciare ancora.

    Lo sento molto diretto questo testo,scritto con padronanza lessicale e buona fluidità,bella'anafora "é"verbo che dalla 4à strofa diventa "e"congiunzione.

    Cosa ti posso dire Cristina,per la seconda volta ti posso commentare un po' più profondamente.Sono felice che tu scriva e doni queste parole sempre nuove piene di originalità,pur restando nel poetare spontaneo.Complimenti.
    Con stima Mauri










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    cristinakhay
    Post: 42
    16/05/2007 09:15
    Caro Maurizio, sono onorata di questa critica minuziosa e attenta... colta pienamente nel significato e nell'intenzione.
    Il termine pece sta ad indicare quegli attimi densi, scuri, opprimenti, che come unguento velenoso avviluppano in una morsa di dolore l'anima.
    Grazie infinite,
    un abbraccio
    Cristina [SM=g27985]
    Modificato da cristinakhay 16/05/2007 19.55
  • firstlast
    16/05/2007 11:37
    Prima di leggere i commenti (e quindi lasciarmi inevitabilmente influenzare) preferisco esprimere subito le mie sensazioni ed il mio parere.

    La poesia introspettiva mi è sempre stata congeniale, forse per il fondo di malinconia e pessimismo che quasi sempre alberga dentro di me e, la simbologia che adotti nel testo, la caratterizza molto bene, con i suoi toni in bianco e nero nei quali c'è solo spazio per il grigio e null'altro.

    Per quanto riguarda la parte tecnica, trovo che ci siano dei versi molto interessanti alternati ad altri che lo sono di meno.

    Vago tra comignoli di pensieri
    inesprimibilmente assorta



    Molto bella l'immagine dei comignoli di pensieri, sono invece perplesso sull'utilizzo di quell'avverbio "inesprimibilmente" che, oltre ad inciampare sulla lingua (bisogna leggerlo almeno tre volte prima di azzeccare la pronunzia esatta [SM=g27987] ) non ritengo molto poetico come termine in se.

    nel girovagare assiso
    della stasi


    Perdonami, ma l'inizio del testo è il biglietto da visita di tutto il resto e di questo inizio non capisco il senso, che vuol dire "girovagare assiso nella stasi"? (e poi hai il vizietto di infarcire termini con almeno sette otto "s" [SM=g27985] )


    è fumo negli occhi
    aspro quanto basta
    per lacrime d'acciaio


    è fuliggine d'intento
    quella che sporca le mani
    e sfiata i polmoni



    Poco da dire su questi versi: BELLISSIMI!


    a lenire gli attimi di pece
    accolgo empatiche carezze


    Non chiedermi perchè, ma "empatiche" mi piace pochino.


    offerte sull'altare
    del sacrificio


    Qui forse sostituirei i due versi. Se ci pensi un attimo soltanto, ti accorgi che l'altare sacrificale è un po' troppo scontatato vero? [SM=g27988]


    e resto,
    pur girovagando

    e scrivo,
    pur in solitudine
    per abbracciarmi ancora.




    A parte la ripetizione del "pur" mi piace la chiusa.

    in sostanza con qualche revisione credo che questo testo abbia i numeri per diventare qualcosa di più. [SM=g28002]




    Leonardo

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    cristinakhay
    Post: 45
    16/05/2007 18:54
    Caro Leonardo, devo dire che questa volta le hai azzeccate quasi tutte, solo con l'avverbio 'inesprimibilmente' ho un legame di sangue, credo che lo terrò [SM=g27987]

    Ti spiego il girovagare assiso nella stasi:

    hai presente quando sei dolorante,in stallo, seduto, immobile,eppure dentro di te si agita quel mulinello fastidiosissimo che ti fa cercare non so cosa (tipo lo zapping televisivo)?

    empatiche...sì...forse non userei nemmeno un sinonimo...cambio con bianche

    vediamo come viene:

    Vago tra comignoli di pensieri
    inesprimibilmente assorta
    nel girovagare assiso
    della stasi

    è fumo negli occhi
    aspro quanto basta
    per lacrime d'acciaio

    è fuliggine d'intento
    quella che sporca le mani
    e sfiata i polmoni

    a lenire gli attimi di pece
    bianche carezze
    innevano

    e nel girovagare
    scrivo

    non so fare altro
    per abbracciarmi ancora.


    ???? [SM=g27985]
    Modificato da cristinakhay 16/05/2007 18.55
  • filodiseta
    22/05/2007 09:53
    !!!
    Premetto che quella chiusa mi fa impazzire, ma già si era capito dal commento della poesia "Notte" di Mauri [SM=g27987]



    Per me, lasciando immutata la prima strofa, solo qualche impercettibile limatina, poi la proposta di una versificazione diversa nel finale e un'alternativa alle parole "sfiata" e "girovagare":



    Vago tra comignoli di pensieri
    inesprimibilmente assorta
    nel girovagare assiso
    della stasi

    è fumo negli occhi
    aspro quanto basta
    per lacrime d'acciaio

    è fuliggine d'intento
    quella che sporca le mani
    e (sfiata)sgola i polmoni

    a lenire (gli) attimi di pece
    (bianche) carezze>
    <innevano

    e nel girovagare
    <scrivo

    non so fare altro
    per abbracciarmi ancora.





    Vediamo:



    Vago tra comignoli di pensieri
    inesprimibilmente assorta
    nel girovagare assiso
    della stasi

    è fumo negli occhi
    aspro quanto basta
    per lacrime d'acciaio

    è fuliggine d'intento
    quella che sporca le mani
    e sgola i polmoni

    a lenire attimi di pece
    innevano carezze

    - e vagabonda scrivo -

    non so fare altro
    per abbracciarmi ancora.






    un abbraccio a te Cri [SM=g28003]
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    cristinakhay
    Post: 49
    25/05/2007 18:03
    eccomi qui...sono stata latitante per un pò...perdonatemi [SM=g27986]

    Daniela, mi piace tutta, eccetto quel 'sgola'...perchè il significato tra sgola e sfiata è diverso...sgolare intende urlare, dare voce, fare uscire le parole con forza, è sonorità....sfiatare è togliere l'aria, sgonfiare, indebolire.

    La tengo così come l'hai fatta, mi piace proprio, però lascio sfiata al posto di sgola...posso? [SM=g27988]

    Grazie infinite [SM=g28003]
  • filodiseta
    25/05/2007 21:10
    bentornata Cri!!!
    ahahahahha [SM=g27987] , ma certo che puoi, devi!
    Le segnalazioni o i suggerimenti di questo tipo, rispecchiano sempre il mio modo personale di scegliere i vocaboli, che voglio far conoscere. Poi, solo all'autore spetta la scelta che considera migliore e definitiva per il proprio testo.

    Sono felicissima che il risultato ti soddisfi, ma soprattutto perché ti sento convinta delle parti che hai voluto mantenere e di quelle che hai accettato di modificare.

    Certo che quando tornerò a pubblicare, mi aspetto di conoscere le tue eventuali obiezioni, alle mie scelte [SM=g27988]

    Comunque voglio dirti brava [SM=g28002] per quello che di recente, mi è capitato di leggere un po' in giro, di te [SM=g27989]



    Un abbraccio fortissimo [SM=g28003]





    daniela