18/06/2007 20:45


Certo queste rime danno col solo leggerle la sensazione della scena, del teatro, e la presenza del pubblico.
E lì l’attore inorgoglito, fiero di sé che le declama.

Forse col tempo abbiamo perduto nelle nostre orecchie l’eco delle parole, e così le appiattiamo forse a dirci (oltre che occorrerebbe anche una bravura per comporle e quindi una selezione naturale che opererebbe tra i poeti): Ci stiamo solo facendo una chiacchierata con te, caro lettore.
Togliamo i canti, perché questa non è più l’era degli eroi, togliamo i suoni, perché le monete sono ormai di carta, e come sono, non suonano neanche più; e ridimensioniamo un po’anche la scena: siamo vestiti con abiti normali, come passeggiando in una villa comunale, e sedendoci magari sopra una panchina anche un po’ appartata, per leggere qualcosa insieme a te.
Mi sarebbe piaciuto molto vivere in quell’epoca degli eroi, del cavalleresco, del timbro di voce, della fierezza. della dignità del ruolo.
Scusa se le ho scritte qua sotto.

Ti ringrazio di farci ascoltare ancora quei suoni e di farci immaginare le scene.




Modificato da walter.w 18/06/2007 20.54