Laboratorio di Poesia scrivere e discutere di poesia

i soldi

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  • filodiseta
    22/06/2007 09:55
    Per l'occasione, la poesia demente,
    pronta e rimata è già perfettamente.







    Per me il denaro è molto importante,
    tranne per tormentar giammai la gente:
    pur lo si riesce a fare ugualmente,
    senza contar cartaccia puzzolente.
    L'euro da me ancora è distante,
    preferivo la lira enormemente...
    Lo confesso qui, seduta stante:
    non so ancora contar resto mancante,
    se sia esatto oppure sia abbondante.
    Sarò senza interesse o ignorante?
    O son la casalinga operante,
    tra il medesimo muro circostante,
    con le pareti dure di diamante...
    E qui sta la ricchezza strabigliante...
    Il diamante, ma quanto, e brillante!!!
    Possiedo una fortuna esorbitante!!!
    Non conto soldi, mai, normalmente,
    ma apro all'infinito la mia mente,
    del mio essere unico e pensante,
    acuto come prisma rilucente.
    -Ma cos'è mai sta roba soffocante?-
    Sì direbbe, il più colto potente...
    Risponderei: -E rima un po' pedante!-






    -... ma il Suo portafogli traboccante,
    di verde filigrana svolazzante,
    a Lei, rende la vita men pesante???-


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    ormedelcaos
    Post: 35
    29/06/2007 22:32


    queste tue rime saltellanti mi fanno sovvenire la cartamoneta ed ai suoi inventori che furono proprio delle grandi menti pensanti come tu dici che non contavano euro ma rapporti, siano essi espressi in musica, e quindi note, o in lire, e quindi prezzi.

    della carta moneta come carta falsa in quanto priva della copertura in oro, parla anche Ghoethe nel Faust, attribuendone la paternitò a Mefistofele che invoglia a mettere in circolazione con la copertura dell'oro ancora da trivare nelle miniere aperte a tale scopo.

    così come ne parla in letteratura anche Sheakspeare nel Mercante di Venezia.

    perché non continui questa tua ricerca in versi, trasportandola magari tra supermercato, mercato rionale e banche...dove i soldi puliti e sporchi si confondono nella stessa mazzetta..e magari poi qualche fedele li porta al Vaticano e quindi allo Ior..e sotto un ponte di Londra.

    forse ho esorbitato troppo, ma sarebbe un cammino interessante, come pure lo scambio armi-droga-denaro e viceversa tra governi occidentali e paesi poveri.

    ciao. walter che attende i successivi sviluppi, magari: Dalla Massaia all'Afganistan.....

    ti sorrido.

  • filodiseta
    02/07/2007 09:20
    Sai Walter, ho scritto questa cosa parecchio tempo fa, in un botta e risposta in rima e non, che aveva proprio per argomento il denaro.

    Per me è stato un episodio. Tu ora mi incoraggi a continuare il discorso sotto forma di satira. Non sai quanto mi manca questo stile, perché credo di essere portata per vedere il lato comico delle cose e condirlo con un po'di "maliziosa ironia". Purtroppo non sempre ho curiosità. Per fare satira, ci vorrebbe quella dei giornalisti [SM=g27987]

    Potrei operare su un unico testo, tanto per cominciare.

    Tu qui, mi dai una traccia complessa. Ci vorrebbe una sufficiente informazione e con la mia in merito, credo che le cose sarebbero destinate a rimanere alquanto approssimate.

    Facciamo un esperimento?

    Tu scegli tu un articolo, abbastanza forte nel suo genere, possibilmente corto, se no mi perdo, e io provo a esprimere la mia opinione in rima.

    Almeno vediamo subito se ho difficoltà o capacità per seguire anche questa strada [SM=g27993]
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    ormedelcaos
    Post: 39
    02/07/2007 10:03


    Proviamo, Daniela:


    L’uomo senza qualità guardava dalla sua finestra l’automobile che a Vienna compiva, investendola, la sua prima vittima, mentre le carrozze con signore ed orpelli col loro ombrellino ancora cadenzavano il ritmo della sera. Quanto denaro, pensava, occorrerebbe per risarcire una vita umana? L’equivalente di un sacco e mezzo di farina, per sfamare un anno intero la moglie e i suoi due figli, o una rendita per 15 anni di mezzo chilo al giorno di farina, a ché il secondo figlio raggiunga la sua maggiore età? Il danaro, pensava è la sintesi del nostro tempo, quel tempo che sottraiamo a noi stessi per cederlo agli altri attraverso il lavoro. Più del nostro tempo non possiamo cedere. E quanto vale questo nostro tempo? il tempo del pescatore è uguale a quello del musicista? il tempo del muratore è uguale a quello del chirurgo? e questa diversa qualità del nostro tempo che varia col
    variare del mercato, è paragonabile al tempo della frutta, o del dessert, o di un quadro, o di un pietra angolare che regge la nostra casa?
    Nel frattempo, Schiele dipingeva la ragazzina a gambe aperte sulla seggiola, e Munch il grido dal ponte.




    forse è un pò complesso, comunque vedi tu, qui era per darti un'idea del tempo e della sua veste economica, ossia la moneta.

    anzicché di satira, rivestila di immagini, se ti garba.