Laboratorio di Poesia scrivere e discutere di poesia

Una complicità mascherata

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    elfo nero
    Post: 67
    07/11/2007 00:15
    Ascolta la voce del cuore
    lasciamo tutto e fuggiamo via
    dimentica il dolore
    la finta gioia e i nostri inganni
    cammina sui sentieri
    che ci porteranno altrove
    abbandonare tutto
    scappar via da questo tempo,
    e arrivare in un mondo
    nei giorni di festa
    mentre il sole si affaccia
    sopra un mare di fiori chiamati speranza
    per riuscire a sognare un nuovo avvenire
    nessun altro pensiero, nessuna illusione

    vorrei seguirti
    amarti ancora
    ed ascoltar le tue preghiere
    ma di quei giorni
    resta solo la memoria
    non c'è più niente che abbia un senso
    non si può ricominciare
    quello che un tempo era amore
    oggi è solamente vita
    aggrappata ad un passato
    una vita che fa male,
    non credo a nulla
    io non credo più a nulla

    Ascolta la mia voce
    non restare li ad aspettare
    viviamo le stagioni
    senza più malinconia
    per riscoprire insieme
    la magia di un nuovo inizio
    dimentica le colpe
    scappiamo via da questo posto,
    e arrivare in un borgo
    antico e gioioso
    circondato dai monti
    e da boschi illustrati nei libri di fiabe
    per rivivere ancora il momento migliore
    nessun altro pensiero, nessuna emozione

    si può fuggire
    in tutti i luoghi in cui vorremmo
    aver vissuto
    in tutti i mari che ci facevano sognare
    ma dalle notti di quel tempo
    non c'è niente che ritorna
    la felicità di ieri
    è una condanna che mi schiaccia
    ogni ricordo è solo un'ombra
    e la speranza è una follia
    amore mio dammi la forza,
    io non credo a nula
    non credo più a nulla

    Andiamo via
    senza ritorno ne rimpianto
    andiamo via
    dall'altra parte della luna
    andiamo via
    brucia ogni dubbio, ogni paura
    andiamo via
    porta con te solo te steso
    andiamo via


    ---
    I let fall flowers of blood
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    fil0diseta
    Post: 76
    Amministratore forum
    07/11/2007 08:29



    Tanto dolore sempre, nelle tue ballate, Alessandro, ma sempre condiviso con amore: è bello leggere tutto governato dalla prima persona plurale, anche quando i cuori sono [SM=g27999]


    si può fuggire
    in tutti i luoghi in cui vorremmo
    aver vissuto
    in tutti i mari che ci facevano sognare
    ma dalle notti di quel tempo
    non c'è niente che ritorna



    Un abbraccio stretto. daniela


    fil0diseta_______________________________________________________________________________________________________
    Continuerò a disarticolare ogni cosa, nella vita degli universi, perché il tempo sono io.
    (Antonin Artaud) 
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    Francesca Coppola
    Post: 31
    07/11/2007 11:13
    Sembra una lettera. L'autore quasi in una preghiera cerca di far ritornare i tempi migliori di una storia finita, raccontando il presente che arreca solo dolore e si aggrappa all'ultima speranza, quella di fuggir via con l'amata, quasi dando la colpa al luogo in cui si trovano che non riesce a far vivere e continuare il loro amore.

    Linguaggio semplice, ma di presa diretta sul lettore, lettura scorrevole, ripetizioni incisive.

    Francesca


    "i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
    www.francescacoppola.wordpress.com
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    ormedelcaos
    Post: 302
    08/11/2007 11:51


    e arrivare in un mondo
    nei giorni di festa
    mentre il sole si affaccia



    abbiamo perso l'origine in questo mondo di indifferenza totale,
    non ha più senso vivere dove tutto è sempre così eternamente uguale.


    è un canto





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    te_verde
    Post: 86
    08/11/2007 13:59

    Una ballata, un canto, oppure semplicemente una accorata esortazione a fuggire da ciò che non si può più controllare, che resta ogni giorno sempre più fuori da se stessi.
    Versi con lo stile d'altri tempi, ma con l'amarezza dell'attualità.


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    elfo nero
    Post: 68
    10/11/2007 17:08
    Sempre molto attenti e sentiti i vostri per me preziosi commenti.
    Grazie mille
    [SM=g27998]



    La frase "versi con lo stile d'altri tempi, ma con l'amarezza dell'attualità" è per me un'autentica gratificazione [SM=g27985]
    [Modificato da elfo nero 10/11/2007 17:09]
    I let fall flowers of blood
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    apassoleggero
    Post: 116
    11/11/2007 08:51
    io trovo spesso difficile commentarti, caro Alessandro... perché la tua poesia o meglio i tuoi canti sono sempre pieni di tristezza, di dolore che si ripete cercando una piccola speranza e poi questo bisogno di qualcun altro, di qualcuno che ti aiuti a fuggire e stia con te...

    cosa si può dire?

    un abbraccio,

    Anna



    [Modificato da apassoleggero 11/11/2007 08:52]
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    elfo nero
    Post: 72
    12/11/2007 15:42
    Re:
    apassoleggero, 11/11/2007 8.51:

    io trovo spesso difficile commentarti, caro Alessandro... perché la tua poesia o meglio i tuoi canti sono sempre pieni di tristezza, di dolore che si ripete cercando una piccola speranza e poi questo bisogno di qualcun altro, di qualcuno che ti aiuti a fuggire e stia con te...

    cosa si può dire?

    un abbraccio,

    Anna






    A volte, istintivamente, scrivo poesie ispirandomi al mondo celtico e medievale, altre al gothico e l'oscuro, il più delle volte le mie sono poesie dove riverso tutta la mia paranoia esistenziale, la mia tristezza, la mia malinconia, soprattutto nostalgia.
    Mai solitudine.
    Non conosco il significato di questo termine.
    Sono circondato da persone che mi stimano, mi vogliono bene, mi amano, come la controparte di questa mia poesia. LEI, così positiva, solare, speranzosa nonostante tutto, ed io...

    E forse, pur rischiando di risultare banale, a volte mi sento solo in mezzo a tanta gente!

    "questo bisogno di qualcun altro..."
    Una volta Gibran ebbe a scrivere: " ogni uomo ama 2 donne: una è la ragazza immaginaria, l'altra deve ancora nascere!"



    [Modificato da elfo nero 12/11/2007 15:47]
    I let fall flowers of blood
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    te_verde
    Post: 95
    12/11/2007 15:46
    Re: Re:
    elfo nero, 12/11/2007 15.42:



    A volte, istintivamente, scrivo poesie ispirandomi al modno celtcio e medievale, altre al gothico e macabro, il più delle volte le mie sono poesie in qui riverso tutta la mia paranoia esistenziale, la mia tristezza, la mia malinconia, soprattutto nostalgia.
    Mai solitudine.
    Non conosco il significato di questo termine.
    Sono circondato da persone che mi stimano, mi vogliono bene, mi amano, come la controparte di questa mia poesia.
    E forse, pur rischiando di risultare banale, a volte mi sento solo in mezzo a tanta gente!
    "questo bisogno di qualcun altro..."
    Una volta Gibran ebbe a scrivere: " ogni uomo ama 2 donne: una è la ragazza immaginaria, l'altra deve ancora nascere!"








    Come mai questa apparente contraddizione?