Dolce creatura di enigma ammantata
tra spire avvolgi queste membra inquiete
lascia che la mia brama sia chetata
e alla sorgente plachi la mia sete
vorrei solo sfiorare con un dito
quei piccoli piccioli tuoi di seta,
nella passione diventar più ardito
e offrirti la pienezza più completa.
alfine io sia dall’estasi piegato
dell’osservar il corpo tuo perfetto
si’ come statua di marmo pregiato
che non contempli il minimo difetto
porgimi la tua chiave o mia signora
fa che io possa entrare senza indugio
che questa lontananza mi addolora
solo nelle tue braccia ho il mio rifugio.