Do una interpretazione fantasiosa, forse molto, e me ne scuso prima, Florinda.
Sembra tu voglia qui giocare a stanare il lettore.
Cominciando dal titolo, sembra tu voglia giocare sulle asimmetrie degli opposti rispetto al campo indagato: le margherite (femminile) al posto delle sfere (maschili), aprile – che sembra qui messo quasi più come mese del pesce (d’aprile) che non come epoca in cui sbocciano i girasoli, per poi poter nel continuo della bella tua poetica, dire: La sinfonia non è altro che un insieme di rapporti matematici che da qualsiasi mani (anche diversamente sessuate) vengano questi rapporti mossi, emettono gli stessi suoni e non fanno altro che rompere (dis-ordinare) la mono-tonia del continuo sonoro, creando delle asimmetrie suono/silenzio.
Queste, così come le altre asimmetrie maschio/femmina, cielo/terra, producono nella loro complementarietà delle armonie (sonore) che vanno oltre il loro specifico senso. Introduci così nell'opera artistica l'ana-logia: spostamenti di senso, nella fattispecie: dall'udito alla vista (vis artistica o palle di Mozart). Sentiamo con l'udito e in noi si formano delle immagini (delle nostre emozioni). Siano le nostre inquietudini un bosco o una porta che sbatte.
Chiuderei con un’altra e ancora più esposta fantasia: si potrebbe affiancare al titolo, magari scritto tra parentesi: Qual è il sesso degli angeli, ossia il sesso dell’armonia interiore. Ma si coercirebbe il lettore( yin e non yang) sottoponendolo ad una sola delle tante possibili chiavi di lettura.
Dici che mi abbiano dato tanti di quei papaveri (un tappeto) per farmi addormentare da piccolo, che ancora non mi sveglio bene?
Ciao e grazie.