Laboratorio di Poesia scrivere e discutere di poesia

Un faro e il suo riflesso

  • Messaggi
  • OFFLINE
    Maredinotte
    Post: 3
    21/11/2007 14:53
    (soleil levant di Monet)



    (pennelli fugace
    disperdendo il colore
    e solo ombre lasci)

    nell'ovattato sciabordio
    della città che nasce
    tra la foschia mattutina

    un faro e il suo riflesso
    proiettano immagini socchiuse

    tremulo ondeggia
    il pescatore
    così come la voce
    liquida
    nel contorno sfumato

    impressioni d'anima

    vaghi ritorni
    di memorie sparse



    ho scritto questa poesia abbinandola al quadro di Monet... ma devo dire che, pur piacendomi, non mi convince moltissimo...deve avere qualcosa che non va... [SM=g27994]
    aspetto quindi ke qualcuno mi aiuti a scoprire cos'è!!
    [Modificato da Maredinotte 21/11/2007 14:54]
  • OFFLINE
    elfo nero
    Post: 78
    21/11/2007 18:02
    ...a me è piaciuta molto!


    Benvenuta Maredinotte
    [SM=g28002]
    I let fall flowers of blood
  • OFFLINE
    fil0diseta
    Post: 144
    Amministratore forum
    21/11/2007 18:04
    Qui farò un salto domani, intanto ti consiglio di rileggerla senza alcuni qualificativi



    (pennelli fugace
    disperdendo il colore
    e solo ombre lasci)

    nell'ovattato sciabordio
    della città che nasce
    tra la foschia mattutina

    un faro e il suo riflesso
    proiettano immagini socchiuse

    tremulo ondeggia
    il pescatore
    così come la voce
    liquida
    nel contorno sfumato

    impressioni d'anima

    vaghi ritorni
    di memorie sparse


    Poi vedremo le cose poco alla volta, anche con gli altri [SM=g27988]


    fil0diseta_______________________________________________________________________________________________________
    Continuerò a disarticolare ogni cosa, nella vita degli universi, perché il tempo sono io.
    (Antonin Artaud) 
  • OFFLINE
    fil0diseta
    Post: 147
    Amministratore forum
    22/11/2007 09:22
    Sai Roberta, ho rivisto il quadro che non avevo più presente e l'anima, non mi sembra quella della città, ma quella della contraddizione di un porto al quale sono attraccati gli scheletri maestri dei velieri e i bracci meccanici dei mercantili. E poi il sole è un vero protagonista, quella luce che tu sembra osservi solo nel negativo, attraverco le ombre e le immagini socchiuse. A

    Al largo (che per l'osservatore è il primo piano) una successione prospettica di barchette sulla linea di fuga, con rispettiva dissolvenza di colore, man mano si avvicina l'ambiente del porto.
    Quasi un'individualità dai contorni tanto sfocati, quanto si avvicina al collettivo. Detto questo, che non è tutto, perché manca l'analisi della luce, del mare, credo che la tua poesia, doveva filtrare l'emozione personale, attraverso un'analisi più profonda dell'opera.

    soleil levant di Monet

    Con tutti gli elementi, forse la poesia ti avrebbe convinto di più.

    Oppure, va bene così ed è solo la forma che non ti convince?
    Vedi un po' come ci ho lavorato e, tenendo come base i tuoi versi, ne ho fatto una poesia mia [SM=g27994]


    Ecco adesso, se le mie prime soluzioni che non ti convincono, puoi fare domande [SM=g27988]



    spennelli
    fughe perse di colore
    e al mio colore lasci

    - ombre -

    nello sciabordio
    della città che nasce
    tra la foschia e il faro
    socchiuso
    nel tremore, il pescatore
    ondeggia così come
    la voce che
    liquefa i contorni

    impressi d'anima, vaghi
    ritorni di memorie

    sparse





    [SM=g28003]
    [Modificato da fil0diseta 22/11/2007 09:30]


    fil0diseta_______________________________________________________________________________________________________
    Continuerò a disarticolare ogni cosa, nella vita degli universi, perché il tempo sono io.
    (Antonin Artaud) 
  • OFFLINE
    Maredinotte
    Post: 4
    22/11/2007 11:12

    grazie per avermi illuminato d'immenso... mi accorgo di quanta superficialità a volte metto nell'osservare le cose...
    il quadro in questione non mi aveva molto colpito, ma anzi, mi aveva messo un bel po' di tristezza, saranno le tinte cupe, quelle ombre come scheletri sullo sfondo, quel sole come un occhio puntato a metterle in risalto...è un protagonista tetro, sospettoso...

    restano comunque molti gli elementi che non avevo considerato... come il fatto che quelle ombre potessero essere i bracci meccanici, ad esempio.
    i miei versi sono nati al primo colpo d'occhio insieme alle sensazione "negative" che ne sono scaturite.
    quello che non mi convince è forse proprio il mio non essere riuscita ad entrare nell'opera e, indubbiamente, la forma.

    bella la tua versione...molto particolare! [SM=g27987] il corpo centrale in particolar modo che riassume perfettamente ciò che io avrei voluto scrivere!

    in effetti forse ho usato qualche aggettivo di troppo... [SM=g27994]

    ti chiedo, ma solo per curiosità, il perchè della disposizione delle parole negli ultimi versi:

    impressi d'anima, vaghi
    ritorni di memorie

    sparse


    l'enjambemant tra primo e secondo verso... e lo stacco di "sparse". (rompicoglioni? naaaaaa!!!! [SM=g27990] )

    grazie ancora per i consigli! [SM=g27987]
  • OFFLINE
    fil0diseta
    Post: 148
    Amministratore forum
    22/11/2007 13:42




    Ho premesso che ne ho fatto una poesia mia, quindi ho adottato soluzioni consone ai miei gusti. A me piace parlare anche con la grafica della poesia, col "disegno dei versi". Mi piace che circoli aria, che il verso sia una risacca e spesso adotto l'effetto dissolvenza, in cui stacco una parola dal contesto o vado a capo con un solo termine. Vedi sparse si presta, lo dice la parola, inoltre c'è il richiamo a quel divisionismo delle pennellate di Monet: il sole sul mare [SM=g27988] Lo stesso vale per l'enjambemant, spezza la linea continua, come il tratto del pittore.





    [SM=g28003]







    fil0diseta_______________________________________________________________________________________________________
    Continuerò a disarticolare ogni cosa, nella vita degli universi, perché il tempo sono io.
    (Antonin Artaud) 
  • OFFLINE
    Maredinotte
    Post: 6
    27/11/2007 10:28
    Re:
    uhm...molto interessante il tuo modo di giocare con i versi, grazie per la spiegazione [SM=g27988] !!

    nella mia poesia ho semplicemente eliminato gli aggettivi e l'ho rivista così (non che non ami i cambiamenti,ma stavolta mi è risultato particolarmente difficile):

    (pennelli fugace
    disperdendo il colore
    e solo le ombre lasci)

    nello sciabordio
    della città che nasce
    tra scheletri e foschia

    un faro e il suo riflesso
    proiettano immagini socchiuse

    ondeggia
    il pescatore
    nel tremore
    così come la voce
    che liquefa i contorni

    impressioni d'anima

    vaghi ritorni
    di memorie -sparse


    meglio?


  • OFFLINE
    fil0diseta
    Post: 159
    Amministratore forum
    27/11/2007 10:51
    sì,
    d'altra parte quegli aggettivi, oltre a indirizzare la visione del lettore, erano anche rumorosi, nel senso di termini forzati. tutto quello che resta è molto naturale e mi piace.

    forse, pescatore e tremore li metterei nello stesso verso, proprio per la rima che di per sé non ha senso nel contesto. ma l'eco nello stesso verso sì, lo leggo come il segno del pennello, tremante sull'acqua [SM=g27988]


    fil0diseta_______________________________________________________________________________________________________
    Continuerò a disarticolare ogni cosa, nella vita degli universi, perché il tempo sono io.
    (Antonin Artaud)