Laboratorio di Poesia scrivere e discutere di poesia

Nell'Altrove

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    elfo nero
    Post: 83
    23/11/2007 00:49
    Nella profonda oscurità dei tuoi occhi
    nella pace della tua bianca anima
    nel calore della nostra casa
    nel sogno del tuo sonno tranquillo

    Nelle note di una canzone
    nel canto del gufo e dell'allodola
    nel lamento notturno del vento
    nella musica della Luna e del Sole

    Nella fiamma delle tue verdi brughiere
    nella bionda trasparenza del tuo whiskey
    nelle scogliere davanti al gelido mare
    nella corposa oscurità della tua birra

    Nei castelli arroccati sui monti
    nelle città dal glorioso passato
    nei borghi protetti da solide mura
    nei villaggi nascosti circondati da boschi

    Nelle battaglie per un ideale
    nella speranza del domani
    nella certezza della tradizione
    nelle profonde radici della nostra terra

    Nel quotidiano vivere del tempo
    nel susseguirsi di attimi unici
    nei ricordi riflessi allo specchio
    nel pensiero libero da rimpianti

    Nelle estati senza pensare all'autunno
    nell'autunno senza la paura dell'inverno
    nell'inverno che non vedrà primavera
    nell'eterna primavera del cuore

    Nell'evasione da se stessi in se stessi
    nel rifugiarsi in un mondo inventato
    nelle verdi isole fra azzurri mari
    nell'Altrove al di là dell'Oltre


    ###
    [Modificato da elfo nero 23/11/2007 00:51]
    I let fall flowers of blood
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    te_verde
    Post: 128
    23/11/2007 10:29
    Scozia? Irlanda? Dovunque sia l'altrove o l'altroquando è incantevole e la tua è davvero una bella poesia.

    Voglio precisare che l'ho letta senza l'anafora iniziale, che alla fine diventa un tormentone alquanto fastidioso.

    Perdona la franchezza, ma prova anche tu a leggere senza in nel, negli, nelle, nella ecc... è un'altra poesia scorrevole dolce, delicata, una delle tue solite insomma.



    Sandra

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    Lorenzo de Vanne
    Post: 47
    23/11/2007 10:46
    ahimè...(scherzo) sono d'accordo (ma con riserva) stavolta con tè-verde...
    andiamo alla riserva..
    siccome l'autore non è per niente uno sprovveduto, vorrei chiedergli il perchè di questa scelta così evidente dell'anafora...

    grazie della disponibilità..
    Lorenzo
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    grisby60
    Post: 46
    23/11/2007 20:59
    Apprezzo molto Elfo come autore, lo leggo sempre con molto interesse ... anche questa è una bella idea poetica, forse io avrei usato il "Nel" soltanto come capoverso di ogni quartina.
    I concetti esposti sono cmq davvero interessanti
    La mente è come un paracadute, funziona soltanto se si apre.
    A. Einstein
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    elfo nero
    Post: 84
    27/11/2007 23:35
    Grazie Lorenzo, Te verde e Grisby
    [SM=g28002]


    ...per quanto riguarda l'anafora, in altri forum a qualcuno è piaciyta, ad altri meno...a me piace così, ossessiva e tambureggiante, come se ogni volta ci fosse qualcuno lì a chiedermi:
    "dove vorresti fuggire?" oppure "dove si sta svolgendo il tuo sogno?"
    "Nell....."



    ,,,
    I let fall flowers of blood
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    Lorenzo de Vanne
    Post: 49
    28/11/2007 08:12
    bene Elfo...sei stato più che convincente...
    mi piace la tua poesia
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    fil0diseta
    Post: 166
    Amministratore forum
    28/11/2007 08:24



    Anch'io avrei alleggerito la lettura eliminando in gran parte l'inizio dei versi. Ma ti leggo da molto tempo e questo ritmo battente ci può davvero stare. Un tormentone che introduce versi intrisi di affetti, di tradizione, di valori umani, di nostalgia, di fantasia. Mondi per i quali c'è sempre una porta da varcare, una battaglia da vincere con gli elementi esterni, per potersi inoltrare e far partecipi gli altri. La barriera verticale battente di anafore, potrebbe rappresentare un pedaggio da pagare per entrarvi o un sipario discreto, per dire: aprite, solo se volete.





    [SM=g27985]


    fil0diseta_______________________________________________________________________________________________________
    Continuerò a disarticolare ogni cosa, nella vita degli universi, perché il tempo sono io.
    (Antonin Artaud)