In me, notti d'inverno

Mentre l'anima arranca
tra diamanti ed argini

violento ricordi nell'incenso
incarto eserciti di carezze
spostando con un dito la luna





Francesca

Mentre l'anima arranca
tra diamanti ed argini

violento ricordi nell'incenso
incarto eserciti di carezze
spostando con un dito la luna


Ecco l'esempio fresco di cosa dicemmo sulla banalità: "diamanti", che è un termine trito, sostenuto da "argini", assume un'unicità ben definita, che sarebbe stata banalità clamorosa, se accostato per esempio a un vocabolo come "stelle"

brava francesca ! questa mi piace molto, soprattutto mi piace il titolo, che trovo significativo e originale.
Bellissimo è anche l'ultimo verso, spostando con un dito la luna, è giovanile, simpatico fresco e persino profumato.
Apprezzata molto.

Mentre l'anima arranca
tra diamanti ed argini

violento ricordi nell'incenso
e incarto eserciti di carezze
spostando la luna con un dito.


La preferisco più così.
Ma anche l'originale mi piace moltissimo. Giusta la considerazione di Daniela. Una poesia breve, la più difficile da comporre, ma te la sei cavata alla grande.


Sandra

Intanto vi ringrazio per l'attenzione...
e che dire?
Sandra abbraccio la tua modifica, mi piace molto!

Bella davvero, brava Francesca.
Una poesia breve che racchiude dentro forti emozioni.