Vorrei azzannarti,
squarciare a morsi quel torpore
che ti rende impermeabile alla vita
e irrompe in sogni di catrame stinto
proporti giorni pieni come una melagrana
scorrendo il filo dei pensieri
fin dove si congiungono le labbra
o incollare versi sulla pelle
per sciogliere parole
a dirottare carezze in fondo al grembo
ma mi rassegno
e al tuo passaggio chino il capo
con le mie scarpe che scartano di lato
né so dove poggerò queste dita
quando il tuo viso si allontana
dalla direttrice del mio sguardo
Vorrei donarti fragole di bosco
invece resta solo un gusto asprigno
come l’uvaspina.
[Modificato da te_verde 30/11/2007 15:00]