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Laboratorio di Poesia scrivere e discutere di poesia

una voce di paese

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    cino720
    Post: 21
    01/05/2008 19:12




    mi arriva

    come una voce di paese

    una vertigine

    si è alzata senza vento
    tra le anche dei nuovi palazzi

    è l'ombra che lascia una parola
    nella scia ingiusta del sogno

    quando ti chiamano ma resti
    come un muro dietro a un quadro
    per cercare nella cenere



    cino720
    [Modificato da cino720 01/05/2008 19:13]
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    fil0diseta
    Post: 241
    Amministratore forum
    03/05/2008 01:27
    Vincenzo carissimo,
    ti vedo online e ti do la buona notte.


    Sulla tua poesia ci tornerò presto. E' molto bella, ma negli ultimi versi ho trovato qualcosa che mi coinvolge...

    Sarà perché parli dell'illusione della tela, di una profondità di campo fittizia.


    Torno [SM=g27988]


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    Continuerò a disarticolare ogni cosa, nella vita degli universi, perché il tempo sono io.
    (Antonin Artaud) 
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    elfo nero
    Post: 109
    03/05/2008 19:17
    Molto piaciuta, complimenti a te


    [SM=g28002]


    I let fall flowers of blood
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    Francesca Coppola
    Post: 130
    06/05/2008 13:18
    Molto piaciuta, nella strutturazione quasi espressiva dei versi e soprattutto la chiusa che trovo straordinaria!

    [SM=g27985] un piacere da leggere...


    "i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
    www.francescacoppola.wordpress.com
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    fil0diseta
    Post: 267
    Amministratore forum
    15/05/2008 17:32
    Re:
    cino720, 01/05/2008 19.12:





    mi arriva

    come una voce di paese

    una vertigine

    si è alzata senza vento
    tra le anche dei nuovi palazzi

    è l'ombra che lascia una parola
    nella scia ingiusta del sogno

    quando ti chiamano ma resti
    come un muro dietro a un quadro
    per cercare nella cenere



    cino720




    premetto che per me, Vincenzo scrive sempre meraviglie. in questo caso c'è una grafica degradante, che -mi arriva- aerea, poi si raddensa man, mano ci si avvicina alla realtà (cenere). ancora tra i palazzi vedi luce. ci sono quelle anche che ne offrono scorci, ma nel frattempo incalza l'ombra, soglia dell'illusione.

    ma adesso lascio in sospeso l'ultima strofa. ché è lì che vorrei tentare l'aggancio pittorico



    a te la palla, Francesca [SM=g27988]


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    (Antonin Artaud) 
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    Francesca Coppola
    Post: 141
    15/05/2008 18:27

    quando ti chiamano ma resti
    come un muro dietro a un quadro
    per cercare nella cenere



    Basterebbe questa sola strofa ad esplicare un messaggio profondo.
    Naturalmente io conferisco a queste parole un'interpretazione del tutto personale.

    Sembra quasi uno stato onirico, come quando tra veglia e sonno odi qualcosa, ma resti inerme a cercar chissàcosa!


    Come un muro dietro un quadro


    semplicemente straordinario questo passaggio, cosa fa un muro dietro un quadro, cosa aspetta? tiene fra "le mani" cosa? un oggetto concreto certo, un quadro...
    Ma cosa rappresenta questo quadro e poi è davvero importante?



    per cercare nella cenere



    per cercare cenere...
    dove?
    nel quadro stesso o dietro il quadro?
    resti di che cosa?

    Incominciamo così Filo, con un pò di domande, il resto verrà da sè! [SM=g27988]
    [Modificato da Francesca Coppola 15/05/2008 18:29]


    "i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
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    cino720
    Post: 21
    19/05/2008 21:01
    grazie
    grazie per le vostre parole.
    Ho letto con grande attenzione, le vostre analisi della poesia
    e sono rimasto sorpreso dalle possibili chiavi di lettura che suggerite.
    Per quanto riguarda l'ultima strofa, tutte le cose che dite sono vere, perchè in poesia tutte le verità sono possibili, poichè scaturiscono dalle sensazioni personali di ognuno di noi. Penso sia addirittura possibile che anche la mia verità, possa essere cambiata dal momento in cui l'ho scritta, giacchè le vostre parole hanno aggiunto nuovo colore
    e nuova luce alle mie.
    Grazie anche a te Elfo per essere passato/a
    un abbraccio a tutti,
    vincenzo


    dialogo


    ogni parola
    lascia un'ombra

    che si allunga verso sera


    cino720

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    Francesca Coppola
    Post: 154
    20/05/2008 12:22

    è l'ombra che lascia una parola
    nella scia ingiusta del sogno



    beh! questo passaggio che avevo sottovalutato forse può dare un'altra chiave di lettura alla chiusa o avvalorare la mia tesi!

    è uno stato onirico, dove il sogno apporta vita alla vita...
    attraverso un desiderio, anche solo misero...


    "i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
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    fil0diseta
    Post: 316
    Amministratore forum
    25/06/2008 09:15
    quando ti chiamano ma resti
    come un muro dietro a un quadro
    per cercare nella cenere


    Sottolineo che le mie riflessioni sono legate a questi versi in particolare ed esulano dal contesto della poesia
    e ripeto quello che già scrissi:

    "Sarà perché parli dell'illusione della tela, di una profondità di campo fittizia"

    Ecco già si parlava, anni or sono, col mio maestro, pittore e scultore, di quanto la pittura limiti i suoi contenuti su un piano illusorio, perché bidimensionale e come tutto, in pittura sia destinato a ripetersi e la ricerca a finire. Il concetto che esprimi tu è proprio quello di una fine, che cerca nel “dietro al quadro” una verità. Dietro a quella profondità illusoria, che oggi, riprendendo dopo giorni questo commento da terminare, non mi riporta più al discorso arte.
    Infatti era in sospeso per essere terminato con l’analisi dell’opera di L. Fontana, delle sue tele tagliate che lasciano intravedere l’ambiente dietro e diventano tramite tra la pittura piatta e il tuttotondo della scultura. Ecco l’ho fatta molto breve perché mi è venuto in mente invece, un aggancio di tipo sociale.

    Semplicemente il mondo che mostra la TV e che attrae tante persone che stanno male, all’estero, per venire nel nostro paese. Ci sono popolazioni che conoscono benissimo l’italiano, a furia di guardare la nostra televisione. -ma come si spazia con questa tua poesia, Vincenzo- Rileggendo la poesia si può leggere anche in questa chiave, vedo. Ma pensa te. Un richiamo a certe persone davvero sfortunate, che credono nei sogni, in una vita più facile e si ritrovano sulla strada a battere o costretti a offrirsi all’illegalità, una volta arrivati nel nostro paese.



    Vedi che c’è?

    è l'ombra che lascia una parola
    nella scia ingiusta del sogno



    ma ci può stare anche in tutta la prima parte,


    mi arriva

    come una voce di paese

    una vertigine

    si è alzata senza vento
    tra le anche dei nuovi palazzi



    quella vertigine dell’ignoto, quell’alzarsi senza vento, come voce di paese che ci arriva a ogni curva, con la quale impariamo a convivere a ogni angolo di strada

    ci sta, ci sta! Per tornare poi alla cenere, che trovano in certe situazioni di miserie e di disagio, proprio scavata nel concreto (muro), dietro l’illusione di un vetro di tv (quadro)

    Ecco dove sono arrivata. Così alla buona. Che ne dici, Francesca?
    E tu, Vincenzo?




    [SM=g28003]


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    (Antonin Artaud)