Laboratorio di Poesia scrivere e discutere di poesia

levata la carta rimane la svolta

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    il_complice
    Post: 14
    17/09/2008 19:45
    ho in mente quel che dissi a mia madre
    quand'ero innamorato
    e avevo gli occhi chiusi

    - mi permettevo di inveire
    contro pali di legno e animosità
    di acciaio, mentre parole
    volano, riempiono le camere di
    lacrime; sanno d'incenso
    e organi da chiesa -

    il tempo lasciava segni di magrezza,
    quando tutto era finito e mia madre
    piangeva di me fino all'abbraccio

    - lasciandomi d'impiccio
    l'amarezza
    d'averla così al limite
    ridotta a barzelletta -

    al tramonto il sole mi investiva
    e il cielo prendeva i toni
    del mio colorito livido
    ed era come se io
    unito al mondo
    riuscissi a pensare come i tetti
    e i panni al vento
    e le correnti d'aria che
    si scontrano nuvole

    - non c'erano cambi di scena
    i venti plasmavano sbuffi
    di un unico nembo
    e personaggi
    e quinte
    compenetravano liquide
    il lento susseguirsi
    di ogni atto -
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    Maredinotte
    Post: 105
    17/09/2008 20:04
    ed era come se io
    unito al mondo
    riuscissi a pensare come i tetti



    che bella questa frase, lascia trapelare quegli attimi in cui in realtà non si pensa, ma si sta lì, quasi assenti a lasciarsi investire dal mondo, immobili a farne parte, ad esserci infilati dentro...
    [Modificato da Maredinotte 17/09/2008 20:06]
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    Francesca Coppola
    Post: 357
    20/09/2008 12:56


    Beh guarda mi capita di rado di leggere con particolare interesse...

    Mi capita di leggere molto, ma con scarsa partecipazione e vedere cosa succede alla -fine- qui il procedimento è stato inverso.

    [SM=g28002] Molto piaciuta!




    "i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
    www.francescacoppola.wordpress.com
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    fil0diseta
    Post: 513
    Amministratore forum
    20/09/2008 13:38
    sai che ti dico in più? non amo troppo, né scriverla, né leggerla la prima persona. qui lo ribadisco: è concesso al protagonista di guardare in camera, perché con questo modo di farlo, il suo "io" diventa il nostro "noi" con il massimo della naturalezza






    [Modificato da fil0diseta 20/09/2008 13:40]


    fil0diseta_______________________________________________________________________________________________________
    Continuerò a disarticolare ogni cosa, nella vita degli universi, perché il tempo sono io.
    (Antonin Artaud)