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Novello Inferno: CANTO PRIMO

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    Benito Ciarlo
    Post: 6
    26/09/2008 15:14
    Nel 2000, in ospedale tra un'anestesia e l'altra



    Compivo, nel Duemila, cinquant'anni
    E quel traguardo mi sembrava un ponte
    Tra 'l filo teso, cui legato ho i panni

    Di gioventù fuggita, e l'alto monte
    Di mia vecchiezza prossima, incombente.
    Desideroso di posar la mente, chinai la fronte.

    Il sonno i sogni crea seduta stante
    Sì che il riposo assai difficilmente
    Soccorre chi l'invoca. Apparve Dante!

    Sognar di Dante può spronar la mente
    A scervellarsi e ricercar consensi
    Sì che quel sogno resti permanente.

    Mi scossi dal giaciglio e tutti i sensi
    All'erta si mostrorno a quella vista
    Per cui: “Maestro”, dissi “che ne pensi?

    Perché marciamo sulla stessa pista?”
    Ei non rispose e la mia brama spensi.
    Solo per poco. Riprovai d'artista.

    Il Fiorentin dal prominente naso
    Guardommi con sussiego e 'n po' di stizza,
    E poi rispose: “Sono qui per caso!”

    E come il Bergamasco che la pizza
    La prima volta assaggia e non degusta
    L'insieme dei sapori e ' fuoco attizza

    Per meglio biscottar la molle pasta,
    Così deluso mi mostrai allo Mastro,
    Finchè per la pietà mi disse: “Basta!”

    Già che son qui ti condurrò nel castro
    Che mena all'Oltretomba. Sei contento?”
    ”Certo!” , rispuosi, ed afferrai 'l vincastro.

    Scalammo l'erta e raggiungemmo il monte
    Ov'il maniero s'erge quasi sfatto
    E 'l Fiorentin bussò: “ S'abbassi il ponte!”

    S'aprì il porton ed i' scivolai ratto
    Nell'angusto cortil d'erbacce cinto,
    seguendo l'Alighier che, di soppiatto,

    al grande pozzo, fin, s'era sospinto.
    “Maestro”, il dissi, “ perché ci nascondiamo? “
    Ed Elli a me, mostrandosi convinto:

    “ Conviene che tu ed io ci ricordiamo
    Che in Ciel non v'è chi vuole questa gita;
    perciò all'Inferno clandestini andiamo. “

    E come il falegname il perno avvita
    Per render saldo il mobile costrutto
    Nella mia mente provocò ferita

    Di Dante il dir, e mi sentii distrutto.
    “ Come farem, o di Fiorenza figlio,
    A continuar lo giro in luogo brutto

    Sanza ch'in Ciel alcun con fier cipiglio
    Ai demoni comandi di lasciarci
    Per l'aere bruno e su infernal naviglio

    Liberi di vagar fin a trovarci
    Ove Papè Satàn risiede e regna?”
    Ed Elli a me: “ Ebben, basta provarci!

    Rispetta senza tema la consegna:
    V'è un solo mezzo per andar là sotto
    Ch'il demone portier giammai disdegna.

    I' sto parlando non com'uomo dotto
    Ma come chi vuol ire veramente,
    Non ti maravigliar s'il mezzo addotto

    Si chiama com'in terra la "tangente".
    Perciò guàrdati in tasca e dimmi quanto
    Disposto a pagar sei per il frangente! “

    I' sbalordii: “l'Inferno è giunto a tanto?
    L'italica prebenda è qui attecchita?”
    “Via, poche ciance e dimmi dunque quanto! “

    Guardaime in tasca e persi la partita.
    “Maestro“ lacrimai, “ Siccome parli
    Di soldi o d'oro penso sia finita. “

    “Tu stai sognando o no? Sogna d'averli! “
    Disse l'Autore de La Vita Nova.
    E a lui risposi “ Se basta sognarli

    Peggio di chioccia che pulcini cova
    Ne faccio uscire tanti da comprare
    L'inferno intero e di Selèn l'alcova!

    “Selèn? Chi è? “ Si mise a domandare
    Colui che per Selèn la Luna ha certa
    “Meglio di Taide e Cleo “ per mi spiegare…

    Or cominciammo la discesa incerta
    Lungo la scala nera entro quel pozzo
    Che di fanghiglia e grasso era coperta,

    Tanto che guanti di tessuto rozzo
    Usammo entrambi per serrar la presa,
    A corda ci legammo, a nodi a strozzo.

    Giunti che fummo in fine dell'impresa
    Noi ci trovammo in un'enorme piazza
    E l'eco acuta ci colse di sorpresa.

    Il Sommo Dante che nel fango sguazza
    Chiama a gran voce il demone che guarda
    L'entrata di servizio: “ Oh brutta razza

    Di portiere infernal perché ritarda
    Ad aprir lo porton che il fuoco serra?
    Tu vuo' che la mia ira sia gagliarda?

    E come il tuono o 'l temporale 'n terra
    Aprissi lo porton con gran stridore,
    Lo stesso che percosse Gibilterra

    Quando l'Oceano ch'era gran signore
    Del mondo oltre le ultime colonne
    Al Mare Nostro adduss'acque ed onore.

    Sortì dall'uscio il demone Caronne
    Lanose gote ed occhi assai piccini
    E fianchi poderosi come donne.

    “A ben guardar mi sembra Poggiolini,”
    Diss'io alla Guida che mi precedeva.
    “Non è Caron Dimonio e, d'inquilini

    Di questa parte io non supponeva,
    Egli in effetti è nuovo io no 'l conosco,
    Però vedrai che tanta voce leva “

    Così mi sussurrò quel grande tosco.
    Li strepiti che fece quel dannato
    Riempiro l'aere d'eco com'un bosco

    Ove cento cornacchie danno fiato!
    Ei c'arringò: “ O coppia scombinata
    E senz' appigli! E' strano il vostro stato:

    Varcar desiate questa trist'entrata
    Eppur non siete fra color che voglio,
    Mi dite che vuol dir questa sparata?

    E 'l Duce a me: “ Dài scuci 'l portafoglio
    E tira fuor di tasca un bel miliardo
    Per far star zitto questo brutt'imbroglio“

    Intasca i soldi il sosia di quel bardo
    E le terga ci mostra onde possiamo
    Liberi andar in su quel suol bastardo .

    A questo punto verso giù puntiamo
    Seguendo un romorio d'acqua che scorre
    E le rive d'un fiume raggiungiamo.

    Sulle pareti della mezza torre
    Che men'in basso di quel pozzo stretto,
    Un editto infernale ci rincorre

    Sì ch'a marciare a piedi i' fui costretto:
    "Ai fornitor di questo luogo tetro
    L'uso dell'ascensor resta interdetto!"

    Rise quel Grande, chiaro com'il vetro,
    Ed io aspettai che il passo riprendesse,
    Finché si mosse, e io li tenni retro.





    [Modificato da Benito Ciarlo 26/09/2008 15:17]
    La Poesia non cerca seguaci, vuole amanti!
  • el_greco
    30/09/2008 19:50
    Ostrega!
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    Maredinotte
    Post: 158
    18/10/2008 17:31
    [SM=g27991] fantastica!!!! [SM=g27987]

    "La più alta forma di intelligenza umana è la capacità di osservare senza giudicare." (Jiddu Krishnamurti)
    robertadaquino.wordpress.com