Tu, de los ensortijados recuerdos,
del sueño por hacer, de las cuerdas ligeras,
de los teclados y las bodegas oscuras.
La misma tu del cafè con leche
y de las playas desiertas
y del hacer el amor.
Demonos otra vez las manos y las almohadas,
recuperemos la voz del viento...
sin hilo, de mil colores, con las colas
volemos altas cometas libres
sin el ruido sordo de las piedrecitas
en el lago
con sus circulos aburridos.
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Ecco come ho cercata di tradurla... per alcune parole ho dovuto ricorrere ad alcuni traduttori. Come ho detto non utilizzo più lo spagnolo giorno per giorno quindi ho qualche problemino. Comunque spero di aver fatto bella figura, mi rimetto al giudizio dell'autore
Per quanto riguarda la poesia in sè stessa, mi trovo davanti al solito svolazzare magico e ipnotico di immagini, pregne della nebbia del ricordo, qui inteso come possibilità di riscattare il presente proprio in virtù della sua presenza. Un po' come dire: noi siamo stati questo, ti ricordo così, è a questo che dobbiamo tornare. Che forse i sassolini e i cerchi annoiati del lago simbolizzino una sorta di "pace involontaria", di calma piatta? Scusami ma proprio non ce la faccio a non pormi queste domande
Bellissima, comunque.
"Lo so che l'amore è una patologia, vorrei che mi uccidesse ora"
("Ci sono molti modi", Afterhours)