Laboratorio di Poesia scrivere e discutere di poesia

under the bridge

  • Messaggi
  • OFFLINE
    il_complice
    Post: 47
    19/10/2008 01:33
    4 mani col mio poeta preferito



    Quante volte vuoi
    più di quello che pensi
    tanto meno se non ci credi
    guarda, le cose stanno che
    vai lì e ci resti se
    -o no-
    se esci prima, almeno, chiedi da bere per rinfrancarti
    stanno disossando un gabbiano che vola speranze
    falli giocare di gusto
    sorvola sul resto
    ma non star lì a guardare
    da sotto al ponte
    da sotto al ponte

    schiacciato da un cielo troppo basso che
    recita sudari di fiaccole e tam tam
    scava
    nuove
    fosse la volta buona
    buon Dio!
    ho da farti leggere una bibbia che parla di come rimettersi a nuovo
    non lasciare pensieri sporchi di cervello
    ed i figli nelle lavanderie
    che prendano il sole
    fino a bruciarsi di vita
    fino a bruciarti
    la veste di lacrime ti dona un tocco di
    -sadica umanità gocciolata in grumi di vergogna
    asfaltando giardini dell'Eden-
    ma cambiati pure!
    brancoli perdute scintille di gloria sensoriale
    spacciando verità di dubbio credito e cattivo gusto
    vattene
    ti passo la noce di cocco, vattene
    e scrivi quel cazzo che ti pare
    Francesco, scrivi
    non conosco il tuo nome
    il mio nome l'ho barattato per un piatto di pasta fredda
    e di salute da ospedali, la morte l'hanno diagnosticata nei cimiteri
    e non si sfugge all'ultima transazione
    io non porto contanti
    vesto di bava lumache e non ho gambe
    un ponte non ha gambe
    questi sono monconi per strisciarti le cosce
    un manichino malconcio gridando il fiume è in piena, adesso
    il fiume è in piena
    risanami del tempo perso in starnuti
    -le nuvole inscenano memorie fasulle
    ricalcando la noia di un già visto-

    alla forca mi aspettano
    i corvi
    lamentano il rancio di due giorni prima

    sotto il ponte penzolo
    sotto il ponte
    potete ammirare
    [Modificato da il_complice 19/10/2008 01:46]
  • OFFLINE
    al_qantar
    Post: 207
    24/10/2008 22:15
    Mio caro Francesco,
    la prima cosa che mi è venuta in mente leggendo questi versi, è stata la tua età, che mi pare, al di sotto dei 25, se non sbaglio. Perchè?
    ma perchè oggi, trovare un giovane che oltre che a massacrarsi a studiare in facoltà, studia la poetica con grande autoanalisi, cercando di far emergere quelle sensazioni profonde e trasformarle in parole, versi, non direi che se ne trovino tanti. Inoltre, cosa molto interessante, trovo in ogni verso una volontà di evoluzione, di ricerca, di meno imperfetto possibile e non versi buttati li giusto per dire io scrivo. Tu non scrivi per scrivere, ma per farci sapere cosa sei, come sei e dicendocelo lo scopri pure tu.
    Leggendo, leggendo, comunque , non mi sono accorto di di essermi perso nei sobborghi di una qualche Londra d'altri tempi, dei tempi direi di Thomas Stern Elliot, della "Terra desolata", poema che mi ha affascinato fin da quando ero ragazzo. E tu mi ci hai riportato con grande maestria e capacità descrittiva. Essì Francesco, ti ho letto con la stessa emozione con cui lessi Elliot. Mi affascina questa maniera di esporre i propri sentimenti e le proprie emozioni, ma tu, esponi anche un'immagine di te in tutti i particolari che ti riguardano direttamente. Questo tuo postmoderno scrivere, a tratti mi ricorda alcuni giovani poeti americani degli anni 70/80 e che in un certo periodo ho fatto anche mio perchè ispirato positivamente, e lo ritrovo in qualche passaggio da te operato.
    Mi piace questa poesia, soprattutto la seconda parte dove non ci sono più pause ed il ritmo si fa così veloce che lascia senza fiato.
    C'è una evoluzione in atto dentro te e lo si nota subito leggendoti,
    anche in quest'ultima postata, vi ho notato dei particolari meravigliosi, in un contesto poetico già di per se affascinante.


    Ti abbraccio


    Sebastiano
  • OFFLINE
    il_complice
    Post: 50
    27/10/2008 16:06

    grazie sebastiano, c'è da dire che questo 4 mani è stato di grande importanza per me.. il mio poeta preferito, come dice il sottotitolo, è la persona che inconsapevolmente mi ha introdotto alla poesia, non semplicemente come diletto, ma soprattutto come analisi personale, un'analisi che va molto più a fondo di quanto io stesso potessi immaginare..

    lascia che ti dica una cosa, anche se un po' me ne vergogno..
    io non ho mai letto, non ho artisti preferiti (per quanto riguarda la poesia e la letteratura ovviamente) perchè onestamente ho sempre trovato la poesia di altri tempi, o forse la poesia in generale, inadeguata al mio modo di sentire e vedere le cose, che è così introspettivo e visivamente emozionante, così (per ora) in-immortalabile! semplicemente è stato un bisogno che si è auto-concretizzato in questo modo, e hai ragione a dire che raccontarvi di me è in gran parte anche e soprattutto raccontare a me stesso qualcosa che sento il forte bisogno di mettere in comunione, prima con me, poi con chi ha il desiderio di scoprirmi..

    grazie delle tue parole sebastiano, un abbracciotto

    francesco
  • OFFLINE
    Anemonephobia
    Post: 63
    27/10/2008 16:38
    Forse mi sbaglio di grosso, non so, ma mi hai ricordato certe poesie di Kerouac che ho letto, l'accavallarsi surreale delle immagini, da flusso di coscienza, un po' inquietante, anche un po' rabbioso forse. Ho l'impressione che tu ti scagli contro la mediocrità di certi momenti della vita, contro il non fare nulla sapendo di essere sconfitti. Questa è la mia impressione. Mi hai colpito e mi hai fatto pensare.

    "Lo so che l'amore è una patologia, vorrei che mi uccidesse ora"
    ("Ci sono molti modi", Afterhours)
  • OFFLINE
    Francesca Coppola
    Post: 494
    27/10/2008 21:49


    Cruda e dissacrante. A tratti macabra.
    Più che un dialogo, appare memoria di qualcosa che è già stato.


    lettura interessante.




    "i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
    www.francescacoppola.wordpress.com