Benito Ciarlo, 28/10/2008 0.54:
Quando ci sembra di vagar nel nulla, sospesi quasi tra un pensiero dimenticato e il prossimo che tarda a venire, ciò che ci circonda sfuma in un chè d'onirico che avviluppa la nostra fantasia. Ci crogioliamo di solito in questo quasi inconsapevole fantasticare. Alcuni, come in questo caso, ha nno il senso poetico che vigila, assimila e rende in versi emozioni altrimenti non trasmissibili.
Complimenti davvero.
Benito
vero, si vaga in un limbo senza contorni, abbagliati da luci e ombre improvvise, senza riuscire a materializzare un solo pensiero concreto e continuo...
non so spiegarla, ma so dire come nasce... guardando prismi scomposti di luce sul muro, usciti dalla trama di un alampada di cotone intessuto che ho nella mia stanza... e poi da lì, pensieri farfugliavano allo stesso modo scomposti, tra il dentro e il fuori... fino ad arrivare ai deportati di Auschwitz...non chiedetemi come.
grazie Ben, e grazie Elfo