Laboratorio di Poesia scrivere e discutere di poesia

chi gioca con me?

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    Benito Ciarlo
    Post: 17
    28/10/2008 01:11
    accademia della CRUSCA


    Rapido come un razzo un baballucco
    cercò rifugio in una baccanella.
    Rimase quel cicchìllera di stucco
    vicino alla veloce damigella.

    Lui ch’era avvezzo ad ogni malefatta
    di frontre al paradosso vacillò:
    Con occhi acuti e palpebra contratta
    dappioso per sei ore l’osservò.

    Dalla region di Daunia proveniva,
    ove ogni dì la cabila è sovrana,
    ma per il paradosso sbalordiva.

    Com’ un cacchione che vorace sbrana
    Quel che la serva gli propina lesta
    Così di fronte a un fatto sì caciato
    Il cuor di quel cacioppa fece festa.

    Va male, nipotini, sono scosso,
    del baballucco non saprei che dire
    e neppur saprei dir del paradosso
    ch’il daunio cabiloso fe’ morire.
    Cicchìllera cos’è, parola inglese?
    Se caciato e cacioppa leggo invano,
    dappioso è un aggettivo giapponese?
    Cacchion non è cazzone , questo è certo
    ma è l’unica certezza che mi resta.
    Allora, per Natale un colpo ho inferto
    s’a tutti voi domando a voce mesta
    di spegarmi cos’è la baccanella?
    Se vi chiedo d’unirvi all’avventura
    rompo parecchio e faccio caditura
    Perciò vo’ via, ossia rimonto in sella…



    Non consultate il Devoto Oli nè l'enciclopedia Treccani se prima non avete cercato di dare un significato plausibile alle parole in corsivo (che fanno parte della lingua italiana e sono censite perfino dall'Accademia della Crusca).
    La Poesia non cerca seguaci, vuole amanti!
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    il_complice
    Post: 51
    28/10/2008 02:25
    fuori dalla mia portata, e forse dalle mie abitudini ^_^
    divertitevi, stanotte mi faccio venire in mente un qualche giuoco anch'io
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    stefano_t
    Post: 6
    28/10/2008 17:07
    Allora un baballucco, vuoi sapere? [SM=g27992]
    Potrebbe essere come un mammalucco:
    uno sciocchino che riman di stucco.
    Oppure a ben pensarci… Vuoi vedere [SM=g27990]

    che sia invece una scimmia col sedere
    a strisce gialle e rosse! O forse il trucco…
    d’un mago, sì… Ma vecchio quanto il cucco! [SM=g27987]
    O non sarà, per caso, quell’arciere

    che scocca frecce dal suo bel cavallo? [SM=g27985]
    Anzi, magari ecco, a ben guardare
    dev’essere quel modo di girare
    con cui si piroetta in mezzo al ballo! [SM=g27991]

    Insomma Benitaccio, sono in stallo! [SM=g28000]
    Comincia, ormai, il cervello a fumigare
    e non ho proprio idea di come fare
    per risolver questo intricato giallo. [SM=g27994]

  • anumamundi
    28/10/2008 21:13
    Cicchìllera tu dici e ben m’aggrada
    espormi di persona a certi azzardi,
    potrebbe, se non vado fuori strada,
    esser favella di tale Villardi

    Che Abate, Padre Maestro e conventuale,
    per farsi perdonare un battibecco,
    facea da contraltare spirituale
    a tal signore Filatete Cecco

    Ma se la storia non mi sovvenisse,
    non senza indugio potrei vaneggiare
    per la cicchìllera fomentar le risse
    in modo da potermene appropriare

    a onor del vero non so cosa sia,
    né per cosa si possa utilizzare,
    ma vorrei tanto fosse cosa mia
    perché associo l’idea ad un lupanare

    forse mi so allargato nel concetto,
    ma la cicchìllera sembra un’eccitante
    sicché trovo l’idea molto allettante
    fino al momento in cui entro nel letto.



    [Modificato da fil0diseta 22/04/2013 08:26]
  • anumamundi
    30/10/2008 14:34
    Re:
    [QUOTE:87719596=anumamundi, 28/10/2008 21.13
    ...
    per la cicchìllera fomentar le risse
    ...
    ma la cicchìllera sembra un’eccitante







    Qualcuno con un fare elegante
    mi fa notare queste minchionate
    mortificato abbandono all'istante
    prima di coniugare altre stronzate.



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    Benito Ciarlo
    Post: 19
    01/11/2008 03:04
    Il Babballucco, lumachina arcaica
    ci spiega il paradosso nella storia!
    Più non dirò, nemmen mollerò l'osso:
    aspetterò, senz'aspettar la gloria,
    ch'altri, disposto a sofferenza stoica
    s'impegni, congetturi e salti il fosso.
    [Modificato da Benito Ciarlo 01/11/2008 03:07]
    La Poesia non cerca seguaci, vuole amanti!
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    stefano_t
    Post: 7
    01/11/2008 19:25
    Che la lumaca corra come un razzo
    è certo un paradosso, non lo nego!
    Ma in una bettoluccia all’avvinazzo
    che ci sia andata a fare non lo spiego!

    E quel cicchìllera, uomo da burletta,
    è la lumaca, o lei è la damigella?
    Fu lei che dalla Puglia, qual saetta,
    s’infilò ratta in quella baccanella?

    E ancora, chi rimase lì stordito
    come se avesse il legno nella testa,
    mentre di regal cibo saporito
    l’ape nutrìa la larva lesta lesta?

    Benito mio, son sempre in alto mare!
    Se un baballucco va così veloce
    penso al paradossale gareggiare
    tra la lumaca e Achille piè veloce.

    Anche col dizionario tra le mani
    la cosa, ti confesso, resta oscura,
    per il momento faccio caditura,
    magari ci ripenserò domani… [SM=g27992]
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    stefano_t
    Post: 8
    01/11/2008 21:19
    Ehm... Preso dai versi e dall'enigma da risolvere ho confuso la lumaca con la tartaruga, nel paradosso di Zenone... Chiedo venia. [SM=g27995]
    A questo punto sono ancor più in alto mare!
    Qual è il paradosso nella storia?
    Un aiutino? [SM=g27994]
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    fil0diseta
    Post: 734
    Amministratore forum
    02/11/2008 09:52
    Re: Re:
    anumamundi, 30/10/2008 14.34:






    Qualcuno con un fare elegante
    mi fa notare queste minchionate
    mortificato abbandono all'istante
    prima di coniugare altre stronzate.







    ebbene sì sono stata io che ti ho fatto notare gli errori, ma guarda che al di là dei versi con la cicchìllera, che ti ha portato fuori, il resto mi pare molto buono e questo tuo atteggiamento non rispetta la tua bravura. quindi ti invito a ritirarlo e a proseguire nelle rime quando vorrai con questa allegra compagnia. non è detto che anch'io, prima o poi mi unisca

    devo dirtelo in rima? [SM=g27991]


  • anumamundi
    02/11/2008 18:02
    detto fatto



    Questa mattina, verso l’ora sesta,
    me ne stavo infrattato dentro ar letto,
    mi moje che da n’ora s’era desta
    c’aveva tra le braccia er piccoletto

    hai voja de ficcaje er ciuccio in bocca,
    ar pupo, si ce penzo ancora tremo,
    nun je bastava mezza filastrocca,
    je dovettimo fa mezzo Sa’remo

    er tirannetto, coj’occhi de fora,
    urlava a squarciagola e a più non posso
    tanto che la vicina ‘na signora
    elegante co’ la vestaja addosso,
    co’ discrezzione e morta cortesia,
    a la porta co’ fare ‘mbarazzato
    bussò e con un po’ di ritrosia
    mi palesò d’annà a morì ammazzato

    A questo punto rientro ne la stanza
    e con fare deciso e autoritario,
    usando un lessico pe' la circostanza,
    risporvero er mio scarzo dizzionario

    Or dunque la faccenda si fa nera
    -dico con tono arquanto dignitoso-
    qui bisogna trovare la maniera
    a ogni costo difendere il riposo,
    non si può trasformar questa magione
    in una sciagurata baccanella;
    guardate ve lo dico con le buone
    che già la mia pazienza si scannella.

    “A coso” -se ‘nzillacchera mi moje-
    “guarda che mo c’hai rotto l’artufella
    e datosi che c’hai tutte ste voje
    baccanella jo dichi a tu sorella.”





    (Mi scoccia continuare) [SM=g27995]