Domani, forse

Furono amari e dolci i nostri giochi,
contraddittori come lacrime
sulla faccia dipinta d'un pagliaccio
che non sai mai s’è triste mentre ride,
mentr’accarezza assai distrattamente
il pensiero d’andarsene.

Quale giustizia vuoi vi sia nei giochi?

La crudeltà è del tempo.

non riesco a commentare nulla di questo testo, ma si appiglia alle ossa, nello svestirci di una maschera portata in viso troppo tempo...

Anche qui, il potere della poesia di essere universale. Accidenti se ci conoscessimo direi che stai parlando di me. Ma evidentemente è la tua poesia che mi conosce.

maschere, 03/11/2008 8.26:

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Anche qui, il potere della poesia di essere universale. Accidenti se ci conoscessimo direi che stai parlando di me. Ma evidentemente è la tua poesia che mi conosce.

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Parlando di visi dipinti non potevi non riconoscerti visto il tuo nick.

Bel testo Benito, davvero.
Ho bisogno di metabolizzare il tuo stile leggendoti ancora, ma quello che ho letto mi piace.



Antonio

Dillo a me che di maschere me ne intendo