lei
quando sei qui, ti guardo come fossi
topografia di un attimo appeso
in equilibrio su quel filo steso
tra labbra rosa coi contorni rossi
titilla il nervo di violino teso
nella losanga molle, quando infossi
tra umide sterpaglie rase e dossi
il tuo archetto incorniciato e acceso
appendimi alle mani mentre cado
e cade anche la seta dalle spalle
ora soffiami in alto e poi spingimi
solca la piena e dove trovi il guado
per stringere l’amore tra le falle
tienile larghe ancora e poi aspergimi
lui
Quel lento dondolar sull’acque immote
guida il mio passo in docili sentieri
si accendono possenti desideri
sensi bramosi imporporan le gote
vertigine di fremiti leggeri
che spinge tra le fosse e poi percuote
e l’addentrarmi le tue spalle scuote
senza pudori, senza più misteri
m’inoltro lento nella stretta calle
nelle tue mani il timone arreso
siediti in plancia di piacere espandimi
fa che io possa fender la tua valle
muoviti lenta sul tuo chicco teso
inghiottimi l’incanto e dopo intridimi.
[Modificato da fil0diseta 07/11/2008 13:17]