mettimi al dito un sigillo d’aurora, negli occhi ancora
il vecchio Galileo, tra il portone e un ormai di te
che sotto la finestra fischietta serenate
la mia stanza dà sul giardino
quasi senza lago, ma la soglia per scoprirmi il seno
basterebbe per baciare la luna
non è bello il mio nome, non somiglia neppure
a un anagramma che secondariamente
potrei sfoggiare su riviste d'arte varia
m’aggraderebbe uscisse allo scoperto
quale coraggio iscritto, un po’ retroverso
d’ordine e soggetto, m’aggraderebbe svestisse
l’idea di me in cambio di un nome da poeta
[Modificato da fil0diseta 04/04/2009 21:58]
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Jai guru deva om
Nothing's gonna change my world