03/04/2009 00:51

C'era un vento che ogni volta che passava sfiorava l'oro del grano,
i petali dei fiori, era molto amato dalla natura per la sua gentilezza,era mite e gentile.
Quando arrivava, alcune foglie si staccavano dai rami per volteggiare
e con lui danzare. Il Dio dei venti lo adorava, in qualunque direzione lo comandava lui ubbidiva e mai nessun danno nel passare arrecava.
Un giorno mentre girava in un grande giardino, vide una farfalla d'una bellezza tale che nel suo lungo viaggiare non ne aveva mai vista uguale, s'era incantato e l'osservava mentre adagiata sopra un fiore riposava, aveva ali talmente grandi e colori disegnati meravigliosamente che perdutamente se ne innamorò.
Piano delicatamente per paura di farle male sfiorò le grandi ali,
la farfalla lievemente accarezzata si destò. Capì la gentilezza del vento, schiuse le ali e le parlò: "Ciao non aver paura per le mie ali, sono molto forti e non temono nulla"- e volando sopra un fiore le chiese."Tu che passi per ogni direzione sai dov'è il mondo degli umani? Io lo devo trovare mi aiuteresti non so dove cercare!"
Il vento rispose che sapeva dove era ma lì non doveva andare, perché l'uomo è crudele, sei troppo bella e ti farà del male.
Ma lei rispose che non credeva che tutti gli uomini erano crudeli,
IL vento chiese ancora il perché doveva cercare quel mondo.
Sai la mia vita è breve, se io rimango qua nessuno mi vedrà, io sono l'unica della mia specie e quando morirò chi si ricorderà di me della mia specie? IL vento innamorato furbescamente la portò lontano in un grande parco pensando...quì non la troveranno mai,nessuno le farà del male., poi disse alla farfalla" aspettami quà io devo andare non mi posso fermare,presto vedrai tornerò.
Ma quando tornò il suo amore più non trovò.
La cercò in ogni luogo, tra i colori dei fiori, tra le foglie dei tanti giardini per anni la cercò disperatamente e intanto...
lui non era più il mite vento gentile, ma una furia, non ubbidiva più a nessun comando,dove passava solo danni arrecava, odiava la natura, l'uomo, tutto, nessuno più lo fermava.
Il Dio dei venti che tutto vedeva, un dì lo chiamò e disse con voce imperiosa: "Ora passerai in una grande Città, non devi arrecare danni,dovrai passare quasi in silenzio nessuno ti deve sentire.
Il vento che non aveva pace non si ribellò a quel comando come
faceva sempre,chissà perché rispose...vado.
Mentre girava silenziosamente tra le vie della Città, vide molta gente entrare ed uscire da un grande portone,incuriosito dal gran movimento anche lui entrò.
Lieve passava nelle stanze orché entrò in una sala, con gran
meraviglia vide tante farfalle,erano chiuse in un modo che nessuno poteva toccarle,erano tutte belle nei vari colori, tristemente pensando al suo amore piano entrò in una stanza quando...la vide.
Lei era li la più bella tra le belle,tutti si fermavano incantati da tanta bellezza, era veramente unica!
Il vento pensò:"Aveva ragione, non tutti gli uomini sono crudeli,
con quanto amore quì l'hanno tenuta è stata adagiata in un modo che tutti l'ammirassero, certo la sua specie non sarà mai dimenticata.
Finalmente la sua furia si placò, aveva ritrovato il suo amore.
Allora uscì dall'edificio e gentilmente chiese al Dio dei venti:
Tu che comandi dove dobbiamo andare, ti prego non mandare altri venti, manda soltanto me in quella direzione,perché in quel luogo sai lì...
giace il mio amore!

Giuliana Marinetti