Non riesco a fare domante "intelligenti" quindi perdonatemi se abbasso il livello
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Francesca, dalle risposte alle domande che ti sono state rivolte si evince una tua posizione fortemente critica verso la vita e uno scetticismo di fondo unito ad una scarsa fiducia verso la società in generale.
Fermo restando che è mia convinzione che le persone come te hanno dentro la capacità di sperare e di rinfocolare continuamente questa speranza e, quando cadono, di risollevarsi infinite volte e con sempre più foga e rabbia, ti chiedo come si possa conciliare la contraddizione fra le due massime che recitano:
"la speranza è l'ultima a morire" e "chi di speranza vive disperato muore"?
Si può vivere di speranza nella contezza che la disperazione è intimamente connessa con la morte della speranza stessa, anzi di questa è proprio l'epilogo?
Chissà se mi sono capito?