20/05/2009 22:02

Beh! io non ho l'abilità tua nella critica, mi lascerò guidare dalle sensazioni di alcuni passi che sono andata a ricercare perchè mi avevano allucinato...


Chi mi terrebbe nell’incrocio dei lini,
fra le pieghe della quercia,
dietro le anse o ai lati
o dentro la corolla congiunta
delle mani?

L'arrivo è fortemente malinconico, mi pare di vederti lì , seduto su una roccia, con le mani fra le mani, a chiederti l'improbabilità degli eventi. Mi giunge carico d'intenti mancati, perplessità più che mai condivisibili e la paura della solitudine regna, non ha rivali.



Non ho paura d’averti
ma nemmeno di perderti
stanza e cose mie


Qui, invece cambi il verso, appare la tua decisione, fermezza, quella consapevolezza dell'effimero, del non eterno materiale e prevale la parte spirituale.


Voglio tutto quel niente che ci ha fatto grandi
per giocare, per riderci, morirci
come quando dissi per la prima volta
“finalmente mamma! dov‘è mio padre?”


in questa risvegli i sensi, mi arriva come un colpo di sciabola ad arte e mi sanguina la vita leggendoti.


Tu, degli accartocciati ricordi,
del sogno da fare, delle corde leggere,
delle tastiere e delle cantine buie.
La stessa tu del caffelatte e delle spiagge deserte
e del fare l’amore.


Ecco un passo altamente romantico e fortemente evocativo. Riesci a dire cose semplici ma cariche di pathos che rapiscono l'emozione.



Priorità è il giorno che va via
quando il buio mi afferra
e mi fa sparire tra i bottoni
e non -dimmelo adesso-


è immediato, lampante, quasi invasivo, leggo e rileggo non capisco, ma prendi e poi ci rifletti, scorri con la fermezza di un destriero d'altri tempi, ma inali paura evidente nella nervosià del ritmo.



In quali sensi sei entrata
sesti, settimi, mentre cammini
nel mio giardino di sedie
come una artista che recita
le parti senza virgole...



Ti trovo nei contro della luna
senza spiegazioni e fra le pieghe
dei cuscini dell’alba arricciata
sull’edera sui balconi

penzoloni e con me


Questi due passi me li sono ricopiati tempo fa, la tua poesia è avvolgente, è universale, mi rende protagonista, permette l'immedesimazione mi fa diventare un tassello di quel mosaico che componi giorno dopo giorno ed è per questo motivo che pur non conoscendoti all'inizio, mi sono lasciata trascinare nei meandri del tuo verso.

Il tuo duende è ricamato e cambia vesti al nano secondo. Sei versatile e questo comporta uno stile non definito, spazi bene in tutto.







[Modificato da Francesca Coppola 20/05/2009 22:05]


"i ritorni hanno rugiada sulla bocca e sorrisi fra mani confuse"
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