quante costole non possono contare
e quante ne sfiorano ancora
tra gli scaffali ordinati le ballerine in prima
sono nella tua testa, mamma
le crittografie dei versi, nella danza della grandine
al chiuso di una scatola a motore
i tuoi fari accesi a illuminare l'incanto
ed io a ridere di ciò che non conosco
tu sogni ancora, mamma?
me lo chiedo per sapere
se c'è un modo per spaccare le pietre
con una sola voce, se c'è una via d'uscita
a questo fottutissimo silenzio
che l'intorno impone ai fragili, se le tue gambe
si levano ancora a issare vele e riportarci al largo
a questo naufragio di mani
i demoni hanno bisogno d'aria -lo sai
lo so
di chi è quel gene che mi spiega l'ali
impollinando improbabili
fiori, così lontani da noi?
se è un tuo germoglio
farò che ci sia sempre il sole e le giuste gradature
sarò
la sua serra naturale
[Modificato da fil0diseta 20/05/2009 17:01]