Rinascerai dalle mie ceneri,
come stella che precipita e
rigenera nuova vita nell’incessante
caduta.
Dalle mie ceneri ti plasmerai,
nuova ma sempre antica creatura
e così rinascerai e da me
nuova esistenza riceverai.
Camminerai, crescerai mentre
il mio volto sarà ormai
dal tempo trasfigurato
e il mio corpo
dai vermi masticato, polvere,
nient’altro che –cenere tua- polvere.
E vivrai, vivrai e io con te
forse tornerò.
Ma guarda, guarda
queste mie mani stanche,
questi occhi soffocati,
le mie labbra rigonfie.
Guarda, guarda il dolore
pervadere le mie vene.
-Il rancore non è mai troppo,
la vendetta non è mai vana-
e così, così anche tu morirai;
spegnendoti nelle mie ceneri.