Dile
Si me ves llegar con la noche a cuestas
en la flor marchita de mi corazón,
toma de la estrella el carmín de oro
que hace de sus labios mieles de pasión.
Mi alma tiritando busca geografías.
Luna de mis ojos, ¡no tapéis el Sol!
Ya no son mis manos las de aquel artista
que soñó en su cuerpo versos de escultor.
Dile que aquel lienzo duerme ennegrecido,
virgen de colores tal como nació,
y que los pinceles ya no son mis dedos.
Enluto en su cuerpo todo mi color.
Llévale esta rosa. ¡Ve corriendo y vienes!,
Dime si la ha olido…Dime que pensó,
Dale este poema, ven y me comentas.
Tráeme su sonrisa, su desilusión…
Ricardo Martell
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Dille
Se mi vedi arrivare con la notte sulle spalle
nel fiore appassito del mio cuore,
prendi dalla stella il carminio d’oro
che fa delle sue labbra mieli di passione.
La mia anima tremando cerca geografie
Luna dei miei occhi. Non coprire il sole!
Già non sono mie le mani di quell’artista
che sognò nel suo corpo versi di scultore.
Dille che quella tela dorme annerita,
vergine di colore così come nacque,
e che i pennelli già non sono le mie dita.
Oscuro nel suo corpo tutto il mio colore.
Portale questa rosa. Va correndo e torna!
Dimmi se l’ha odorata…Dimmi cosa pensò,
Dalle questa poesia, torna e commentami.
Portami il suo sorriso, la sua disillusione…
[Modificato da il_complice 27/05/2009 19:41]