Laboratorio di Poesia scrivere e discutere di poesia

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    il_complice
    Post: 125
    08/06/2009 15:13
    c'è chi mi chiese il visto
    con cui sarei andato

    l'odore fluido
    della levitazione
    attirò i curiosi come mosche;
    allora decisi che il tempo si sciogliesse
    e disponesse ai miei piedi
    lotti di amnesìa

    mentre salivo,
    tutto di me sembrava così immobile
    che forse fu il mondo a dislocarsi,
    annullando le diversità
    tra me ed io

    -semplicemente fisso mi si alzava
    e sulla testa una corona d'occhi
    puntualmente mi rendeva
    universo-

    in realtà non c'è sosta in cima al mondo
    si sale e si scende
    come su di noi, la vita
    [Modificato da fil0diseta 08/06/2009 22:07]
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    morgan4
    Post: 236
    08/06/2009 17:25


    per come la vedo io, in questa poesia tutto diventa mobile.
    l'ultima strofa, l'esempio più eclatante, dove smonti delle credenze millenari riguardo all'unica vera sosta, quella in cima al mondo.
    c'è mobilità anche nel tuo trasformare il me in universo.
    e soprattutto, il mobile che mi ha stupito di più, quello dei congiuntivi della prima strofa, quegli "- esse" "-esse" mi danno proprio l'idea di un qualcosa che culla, e quindi muove.

    senti, mi piace assai
    e sono contenta di essere riuscita a commentarti [SM=g27990]


    bene, ti abbraccio forte


    [SM=g7831]

    simina


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    J'arrive bien sûr,j'arrive. N'ai je jamais rien fait d'autre qu'arriver