Laboratorio di Poesia scrivere e discutere di poesia

Alessio Alessandrini

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    'Skorpio'
    Post: 39
    00 05/07/2009 15:43
    Alessio Alessandrini, classe 1974, è nato sotto il segno del cancro a Ascoli Piceno dove vive e lavora. Insegnante di scuola media, da sempre è appassionato di poesia. Suoi versi sono stati segnalati in diversi premi letterari. Ha partecipato al Master "L'Arte di Scrivere" presso l'Università di Siena. La vasca è la sua opera prima.

    DALLA PREFAZIONE de 'La vasca':
    È quando la parola si schioda dal suo corrispettivo di abitualità, del resto pur utile per comunicare normalmente, che essa si rende imbarazzatamente disponibile per altro, un altro non ben decifrabile, che è come un inconscio di molte strade con i rispettivi detti, e uno di essi, quasi servisse a perdersi di più, anziché orizzontarsi, indica che andando verso quei paraggi ci si può imbattere, (in un equivoco gioco a nascondino), con essa stessa in persona, la poesia e stop. È come un'età senza averna, e lì comincia la scrittura in versi di chi scrive. Un battesimo in attesa di decidere quale sarà il nome di chi la penna, in tale ambito, tiene in mano. Una iniziazione con se stessi, andando a pescare parole in profondissima quiete o lì accanto, sulla prima bancarella della più trascurabile fiera. E nasce la forma e si lascia sorprendere il ritmo e ogni testo sembra esaurire il mondo che deve essere detto e subito poi torna a dover essere rinominato con ancora più necessità di prima. E così via e similmente mutando e assestando, finché i testi poetici scritti sono inequivocabilmente attribuibili all'autore, con la stessa certezza della prova genitoriale o della irripetibilità della singola impronta digitale. Allora, l'avventura è compiuta e fino a che non accada, è la sirena di Ulisse che non fa sconti ai naviganti, mai.
    [Modificato da 'Skorpio' 05/07/2009 15:44]
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    'Skorpio'
    Post: 39
    00 05/07/2009 15:45
    Barcode


    Al Barcode entriamo già vulnerati
    dal gelo e dal sale, in una stiva
    arancione, portofranco prima che
    il sonno derubi l'anima sotto al maglione.

    C'e' un afrore da marinaio
    tra le pinte e il luppolo caldo
    impastato nelle bocche. Tu
    hai lo sguardo che racchiude destini,
    isole lontane, all'altro capo del cuore.

    Poi c'e' Franck, una mappa d'oro
    navigata tra le dure rughe e
    il ghiaccio degli occhi spenti,
    lacrimevoli da vecchio bambino.
    " I like you", la poesia di una mano
    flebile sulle pedine della scacchiera,
    un libro stanco, l'allumato posacenere,
    e la morbida pittrice dal morbido fianco,
    anfora da ancorare con le dita
    per attingere alla dolcezza di un mare
    scalzo, tenace sandalo,
    di là dalle case.

    Forse solo lui non si spezza
    al biliardo delle partenze,
    ci tiene in scacco nel panno
    di gabbiani sabbie e scogliere
    mentre ti stringo al braccio
    in un affetto feroce che
    risale le ere, crudele.

    Siamo superstiti pronti ad altro naufragio
    tra le onde da cui nessuno ci puo' trattenere.
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    'Skorpio'
    Post: 40
    00 05/07/2009 15:48
    II(da la vasca)


    Sono nostre le pelli incappucciate
    di cotone colorato o naftalina
    nello spogliatoio impiccate
    negli appendiabito in linea
    sulla parete.
    Finalmente possiamo scoprire la nostra
    natura, quella da non sconfessare:
    le branchie, le pinne, l'argentea
    squamatura.

    Abbiamo una pelle incantata
    assoluta, sfioriamo con gli occhi
    la polpa ossuta della Madre:
    perlacea, niveaprofumata,
    animale.

    Nella vasca ci riconosciamo
    appartenenti allo stesso branco
    e il nostro corpo scintilla
    come quello che guizza
    armonico nell'acquario
    della cucina.
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    'Skorpio'
    Post: 41
    00 05/07/2009 15:50
    XX (da la 'vasca')


    Ecco il tuffatore in bilico
    sul margine della piattaforma
    lo slancio potenziale tutto
    sull'orlo delle dita, poi il tuffo
    la doppia rotazione carpiata
    ad alto coefficiente di difficoltà,
    e poi l'entrata a pelo nell'acqua
    dopo aver richiamato al petto
    le ginocchia e le braccia
    dentro la vasca senza sbavature
    mentre la giuria scioglie i voti:
    con la penna rossa gli errori
    di contenuto, con la blu
    la calligrafia imperfetta.
    Chi è fuori sugli spalti
    ha negli occhi esterrefatti
    il brivido mentre lui resta
    sospeso sott'acqua, in apnea,
    una solida ombra pinneggia
    denuclearizzata nel suo esercizio
    di gioia, di morte perfetta.



    [Modificato da 'Skorpio' 05/07/2009 15:50]