Laboratorio di Poesia scrivere e discutere di poesia

Temporale

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    'Skorpio'
    Post: 44
    05/07/2009 21:39
    La collina ha i suoi respiri
    come la vendetta il proprio tempo.
    Con quale fragore si ode il clarinetto,
    l’esitazione della mano sulle porcellane
    dalla tazzina al tavolino mentre affossa la sera
    in una stoccata, gesto che solleva una coltre di colombi.
    Quale inaudita purezza la nota d’alabastro
    risuona nella piazza, un’ottava sopra i turbamenti?
    Nello stesso modo il sangue ricalca le vene,
    ogni minuto, secondo, attimo, stesso percorso
    eppure sembra ne inverta la circolazione
    dinnanzi al tuono – clangore tra statue.
    Alla velocità con cui raccorcia il respiro
    nel cielo si leva una cortina cenere,
    prima feretro, poi follone di labrador neri,
    minacciosi e silenti nell'attesa del lampo che squarci il sipario.
    Dettata da fiamma blu, ossigeno che arde nello sparo
    scatto secco dei nervi, la goccia brucia,
    precede i movimenti come un colpo di balestra
    ci appende ad un riparo; rimane l’inerzia,
    cerva discesa per offrire il suo cuore, disalberata e comatosa
    tra i parafulmini, contempla la luce montata sul bosco.
    Lenzuolo bianco.
    Arco voltaico.



    [Modificato da 'Skorpio' 05/07/2009 21:54]
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    Maredinotte
    Post: 495
    06/07/2009 15:44
    affascinante e potente, nel senso di "forte in potenza". è come se l'energia che scatena un temporale si immagazzinasse dentro, per esplodere un'altra volta...


    vorrei riuscire a dire di più, ma non mi viene... [SM=g7910]

    mi è piaciuta!
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    filodiseta--
    Post: 603
    06/07/2009 15:49



    credo che a Mattia sia riuscito perfettamente il crescendo del temporale


    anche per me non è il momento di dire di più [SM=g27995] ... ma potremmo tornarci



    [SM=g27988]

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    Jai guru deva om
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    'Skorpio'
    Post: 45
    06/07/2009 16:57
    No, non mi piace...
    Ieri sera dopo un poco che rimuginavo l'ho lasciata come era sperando oggi, a mente fredda di aver fatto già i giusti aggiustamenti...
    Sono due i punti in particolare:

    questo: prima feretro, poi follone di labrador neri,

    e questo: rimane l’inerzia,
    cerva discesa per offrire il suo cuore, disalberata e comatosa
    tra i parafulmini, contempla la luce montata sul bosco.


    Ed altri a richiesta [SM=g7760]

    Mi piacerebbe sentire un qualche parere...[SM=g27989]


    P.s. ...e pensare che ero partito dal caro vecchio Pascoli...secondo me si sta rigirando nella tomba [SM=g27995]
    Bye
    [Modificato da 'Skorpio' 06/07/2009 16:58]
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    filodiseta--
    Post: 610
    06/07/2009 17:24
    Re:
    'Skorpio', 06/07/2009 16.57:

    No, non mi piace...
    Ieri sera dopo un poco che rimuginavo l'ho lasciata come era sperando oggi, a mente fredda di aver fatto già i giusti aggiustamenti...
    Sono due i punti in particolare:

    questo: prima feretro, poi follone di labrador neri,

    e questo: rimane l’inerzia,
    cerva discesa per offrire il suo cuore, disalberata e comatosa
    tra i parafulmini, contempla la luce montata sul bosco.


    Ed altri a richiesta [SM=g7760]

    Mi piacerebbe sentire un qualche parere...[SM=g27989]


    P.s. ...e pensare che ero partito dal caro vecchio Pascoli...secondo me si sta rigirando nella tomba [SM=g27995]
    Bye




    ma taci che sei bravissimo


    senti, a me la cerva disalberata che offre il cuore, mi piace.
    gira attorno alle parole che troverai la sequenza giusta delle stesse

    troverei qualcosa di diverso per "comatosa"

    i parafulmini contrastano col bosco e mi piacciono. mi perplette la parte centrale contempla la luce montata. non dà un'immagine chiara, quindi non forte


    per quello che sta prima, prendo il contesto:



    Alla velocità con cui raccorcia il respiro
    nel cielo si leva una cortina cenere,
    prima feretro, poi follone di labrador neri,
    minacciosi e silenti nell'attesa del lampo che squarci il sipario.



    mah, il feretro e il follone di labrador ci stanno. nelle nuvole del temporale si vede di tutto. attorno piuttosto, mi sembra che qualcosa non sia all'altezza di queste immagini

    toglierei tutti gli aggettivi che riportano troppo chiaramente al temporale: neri e minacciosi. mentre il contrasto con silente, mi piace. che però non attribuirei ai labrador, ma all'attesa. magari dando l'idea di un'attesa silente, dicendolo diversamente. andrei dritta, con "zitta l'attesa" o "zittisce l'attesa" (soggetto)

    il lampo ci sta. è lui. ma gli squarci, anche loro mi perplettono.
    forse lo potremmo sbranare il sipario, o stilettare, o simili


    boh, l'ho detto che oggi sono in vena di fare la maestrina... almeno ne conservassi un po' anche per me di dritte [SM=g27995]


    Alla velocità con cui raccorcia il respiro
    nel cielo si leva una cortina cenere,



    petta che invio e torno a modificare per questi ultimi versi......


    il primo mi sembra un po' da rivoltare
    nel secondo

    nel cielo si leva, pare un po' scontato rispetto al bel binomio cortina-cenere, al quale toglierei l'articolo

    insomma vedi tu, e perdona un po' la mia "nosoiastrìa" (della noiosastra) [SM=g27986]
    [Modificato da filodiseta-- 06/07/2009 17:30]
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    'Skorpio'
    Post: 52
    06/07/2009 18:56
    La collina ha i suoi respiri
    come la vendetta il proprio tempo.
    Con quale fragore si ode il clarinetto,
    l’esitazione della mano sulle porcellane
    dalla tazzina al tavolino mentre affossa la sera
    in una stoccata, gesto che solleva due lembi di colombi.
    Quale inaudita purezza la nota d’alabastro
    risuona nella piazza, un’ottava sopra i turbamenti?
    Nello stesso modo il sangue ricalca le vene,
    ogni minutosecondo, attimo, stesso percorso
    eppure sembra ne inverta la circolazione
    dinnanzi al tuono – clangore tra statue.
    Alla velocità con cui il respiro raccorcia
    cenere si leva nel cielo in cortina,
    feretro prima, follone poi di labrador neri
    famelici nell'attesa del lampo che azzanna il sipario.
    Dettata da fiamma blu, ossigeno che arde nello sparo
    scatto secco dei nervi, la goccia brucia
    come colpo di balestra precorre il movimento
    appende ad un riparo; ci resta l’inerzia,
    cerva discesa per offrire il suo cuore, disalberata e tremula
    tra i parafulmini, contempla la luce in volteggio sul bosco.
    Lenzuolo bianco.
    Arco voltaico.

    I labrador devono essere neri per forza [SM=j7823] , perchè non tutti pensano ai labrador neri quando si parla di loro, tanti sono bianchi ed anche marroni [SM=g27988]
    Il feretro e i labrador più che per la forma della nuvola, volevano essere per dire che, come una necrosi (da qui il feretro), partono da un nucleo definito per poi agire capillarmente fino ad ingigantire in modo tale da sembrare una muta di cani neri in attesa di abbaiare...

    Non mi soddisfa ancora ma per oggi non la tocco più [SM=g7910]
    [Modificato da 'Skorpio' 06/07/2009 19:03]
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    Ecat Mel
    Post: 115
    06/07/2009 22:33
    a me piace molto, soprattutto la seconda stesura, più fluida nella lettura e quindi risulta potente, veloce... sisisi... e poi quel feretro, la muta di cani famelici in attesa del lampo... è come se avessi stoppato il tempo, dando al contempo una forza in tensione che è da brivido... decisamente bella! [SM=g27987]

    mire
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    al_qantar
    Post: 775
    06/07/2009 23:10
    Re:
    'Skorpio', 05/07/2009 21.39:

    La collina ha i suoi respiri
    come la vendetta il proprio tempo.
    Con quale fragore si ode il clarinetto,
    l’esitazione della mano sulle porcellane
    dalla tazzina al tavolino mentre affossa la sera
    in una stoccata, gesto che solleva una coltre di colombi.
    Quale inaudita purezza la nota d’alabastro
    risuona nella piazza, un’ottava sopra i turbamenti?
    Nello stesso modo il sangue ricalca le vene,
    ogni minuto, secondo, attimo, stesso percorso
    eppure sembra ne inverta la circolazione
    dinnanzi al tuono – clangore tra statue.
    Alla velocità con cui raccorcia il respiro
    nel cielo si leva una cortina cenere,
    prima feretro, poi follone di labrador neri,
    minacciosi e silenti nell'attesa del lampo che squarci il sipario.
    Dettata da fiamma blu, ossigeno che arde nello sparo
    scatto secco dei nervi, la goccia brucia,
    precede i movimenti come un colpo di balestra
    ci appende ad un riparo; rimane l’inerzia,
    cerva discesa per offrire il suo cuore, disalberata e comatosa
    tra i parafulmini, contempla la luce montata sul bosco.
    Lenzuolo bianco.
    Arco voltaico.






    Mattia, stiamo parlando di inezie, perchè questa poesia è bellissima,
    piccole cose quasi trascurabili ma volendo il meglio di noi ed essendo questo un laboratorio, è giusto che sia cosi.

    é vero che la seconda versione sembra più fluida, ma ad essere sincero non mi pice tanto il pascoliano tremula nel quart'ultimo verso e un'altra cosa che sento forzata e quel clangore tra statue che ho nerettato ma solo a livello fonetico.
    Per il resto Sono pienamente soddisfatto di aver letto questa ennesima prova di talento. Ci sono moltissime cose da dire in una analisi accurata e profonda e ti prometto che lo farò non appena concluderò un lavoro che tiro da tanto e che spero vi piacerà.

    Con l'applausometro alle stelle ti abbraccio

    Sebas




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    filodiseta--
    Post: 613
    07/07/2009 08:29
    Re: Re:


    quoto Sebas, quando dice che di fronte ad una bellissima poesia, sono quasi trascurabili le inezie. però è anche interessante discutere sulle inezie quando ci fanno entrare in contatto con la poesia dell'altro, dietro le quinte, nelle ultime sfumature, nelle ultime luci. riporto sempre il discorso alla pittura (chiccià pecché). Quanto il quadro sembra finito, l'impianto perfetto, le campiture di colori, di chiari, di scuri sono in equilibrio, è l'ora di dare gli ultimi tocchi. l'artista stesso ha necessità, come Mattia, in questa poesia. allora ecco che si accentuano le piccole luci finali e il quadro vive. è un po' la stessa cosa. la poesia di Mattia, contiene una gamma di immagini eccellenti, una gamma di parole, che possono essere mischiate e ricomposte, alla ricerca della migliore combinazione, per ricostruire una visione sempre più suggestiva. e in effetti si tratta di alcuni punti apice, che si vorrebbe uscissero limpidi come le luci finali di un quadro.


    sul laboratorio, voglio dire, che ieri ci siamo concessi un bel pomeriggio. divertente, rilassante, interessante e spero utile per la poesia. ma non solo. trovo che nei momenti di laboratorio, come lo abbiamo fatto ieri, in tempo reale, salti fuori la persona, un noi un po' inedito, più famigliare e alla mano, oltre che all'autore. e io, con le persone di ieri, coinvolte in questi scambi di vedute sugli ultimi tocchi ai testi poetici, mi sono trovata molto, ma molto bene


    ahahahahhaha cià faccio i nomi. grazie a Francesca, Roberta e Mattia, per il pomeriggio di ieri [SM=g27988]






    [SM=g7831]


    [Modificato da filodiseta-- 07/07/2009 08:35]
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    'Skorpio'
    Post: 59
    07/07/2009 12:47
    Grazie a voi; avete ragione su quelle due parole, alla fine ho optato per "sfiorarsi" al posto del clangore ed "esile" al posto di "tremula"
    grazie ancora a tutti del passaggio e dei consigli! [SM=g27988]