E' quella che maggiormente ho apprezzato dell'ultimo trittico che hai pubblicato.
Nelle altre è abbastanza palese la finalità se vogliamo anche volta al semplice esercizio, manca forse -dico forse perchè la sensibilità è la mia in questo caso, e quindi sicuramente più grossolana della tua- un granello di cuore in più perché come richiamava in altri loci Sebastiano, si possa avvertire vibrare il famoso "duende".
In questa invece la vibrazione si sente tutta, forse perchè basata su fatti personali, che seppur non esplicitati in modo palese, si lasciano intravedere ed intuire, così spezzati tra le righe come in ossequio ad un certo pudore che assume i margini dell'eleganza.
Ci sono dei picchi di "vera poesia" come : dimmi degli aranci che scoppiano/esploso in gomiti sulle piastrelle/Il sole appassito nei ritrovi.
Insomma tutto ciò per dire che a me è piaciuta, ti stai applicando e a lungo andare questo paga in un modo che non te ne accorgi nemmeno, ora se ti capita prova a leggere magari un volume di un autore al quale credi di essere particolarmente legata, lasciarsi trasportare ed entrare in un tutt'uno con il suo "train de vie", se penetrerai i suoi versi, allora di certo qualcosa di loro resterà nella tua anima, in ogni tua poesia.
Un caro saluto
[Modificato da 'Skorpio' 26/08/2009 09:39]