Ecat Mel, 07/10/2009 23.14:
grazie dani...
per la modifica e il tuo passaggio sempre gradito
non so a cosa ti riferisci nella fusione di due stili, in realtà, però mi rendo anche conto che la mia scrittura varia, spesso consapevolmente e di proposito, per come sono fatta cerco sempre di non essere sempre uguale a me stessa e da qui, forse l'impressione che hai rilevato.
Per quanto riguarda il testo è, mi rendo conto, comprensibile dall'inizio alla fine a me e non a una immediata lettura... riguarda delle mie riflessioni sulla vita e la morte, la rinascita, come capacità di crescita spirituale, contrapposta alla reincarnazione, ai cicli ininterrotti...
quello che traccia una linea di congiunzione tra questi temi e noi è il tempo e la sua relatività, il suo essere plasmabile e ancora al contempo colmo di misteri... eppure a volte ho la sensazione di afferrare la mia vita e fermarla in un istante e rendermi conto che tutto questo può anche essere una illusione... o un sogno... chissà
ciao
ho leto e riletto la tua poesia.
poi il commento di filo.
poi la tua risposta.
e..ok. bene. la comprensibilità è tornata sul trono della reggenza.
ma.. si è perso qualcosa nel frattempo?
io, presuntuosamente, credo di sì.
Ci sono risposte non comprese nella poesia, incomprese anche da chi ha posto le mani al servizio delle parole che intessono una forma.
Ci sono stili e catastrofi che distruggono stili.
Ci sono tempi e tempi successivi, vite e vite.
Il tempo...
Non voglio entrare nel merito delle tue considerazioni, ci mancherebbe e mi sentirei quantomeno maleducato.
Ma la poesia dice di più,la tua poesia ora dice molto di più dei nostri goffi tentativi di sezionarla in matematiche-semantiche-dialettiche-euristiche.
credo..o penso di credere..
ciao e scusami se sono stato forse scrauso.